Vita Cristiana

Pubblicato il 20 Marzo 2020 | di Redazione

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«Convertiamoci al Vangelo del Regno di Dio»

Lasciamoci conquistare dalla forza dell’amore di Gesù: questo l’invito che il vescovo, monsignor Carmelo Cuttitta, rivolge alla comunità diocesana in questo cammino quaresimale. A Pasqua ci attende «la vittoria della vita sulla morte, mistero di gloria che ci fa guardare con speranza verso l’eterno» purificando e cambiando «il nostro sguardo anche sui problemi terreni».

Il vescovo fa cenno a come quest’anno la Quaresima sia «incomincia in modo del tutto inaspettato», con la diffusione di un’epidemia che non consente neanche la celebrazione dell’Eucaristia.  Quest’anno viviamo la Quaresima «con qualche disagio, ma – scrive monsignor Cuttitta – noi apparteniamo a Cristo, e vogliamo seguirlo nella Via della croce con gioia ed entusiasmo».

 

Il vescovo invita, quindi, riprendendo il discorso della Montagna, Gesù a cercare «anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia» e ci ricorda come la Quaresima ci chiami «ad accogliere più profondamente l’annuncio del Regno e l’invito alla conversione del cuore e della vita traendone anche conseguenze sociali perché ci sia pane e speranza per tutti nel piccolo villaggio globale che oggi abitiamo». Un cambiamento che ciascuno di noi può declinare «nei rapporti umani, nella vita sociale, economica, politica».

Del resto, come il Papa ci spiega nella “Evangelii gaudium”, «si tratta di amare Dio che regna nel mondo» perché la proposta del Vangelo non consiste «solo in una relazione personale con Dio. E neppure la nostra risposta di amore dovrebbe intendersi come una mera somma di piccoli gesti personali nei confronti di qualche individuo bisognoso. «Nella misura in cui Egli riuscirà a Regnare tra di noi, la vita sociale sarà uno spazio di fraternità, di giustizia, di pace, di dignità per tutti».

La Quaresima si conferma quindi il tempo privilegiato per convertirci «veramente al Vangelo del Regno», rimboccandoci «le maniche da buoni operai della vigna del Signore e chiamando altri a lavorare nel campo. Cosi, il bene ricevuto non si inceppa e ammuffisce ma diventa bene donato, condiviso, con fiducia e gratuità».

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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