Vita Cristiana

Pubblicato il 24 Aprile 2020 | di Redazione

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Nel mistero della Croce di Edith Stein. La centralità del messaggio pasquale

Edith Stein (Santa Teresa Benedetta della Croce) è certamente una figura di grande fascino. Nata da famiglia ebrea nel 1891, filosofa, allieva e assistente del filosofo Husserl, si convertì al cattolicesimo grazie alla conoscenza degli scritti di M. Scheler e alla lettura della Vitadi Santa Teresa dAvila che la portò ad abbracciare il Carmelo, prima nel monastero di Colonia e poi a Echt in Olanda; qui la furia della persecuzione nazista contro gli ebrei la raggiunse con la conseguente deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz dove morì martire il 9 agosto 1942.

La scoperta

Il primo incontro della giovane Edith Stein con la croce avviene nellassistere lamica Anna per la perdita del marito Adolf Reinach, morto al fronte nel 1917. Edith capisce che la serenità con cui lamica affronta il dolore della perdita del marito sta nella comunione con Cristo Crocifisso. Questo atteggiamento la colpì “come un raggio di luce che proveniva da quel regno nascosto. Il colpo fu così forte che a distanza di anni così scriveva al padre gesuita Hirschmann: Fu il mio primo incontro con la croce e con la forza divina che essa comunica a chi la porta. () Fu il momento in cui andò in frantumi la mia incredulità e risplendette la luce di Cristo. Cristo nel mistero della croce. Sarà la lettura della vita di santa Teresa dAvila a segnare il cambiamento: aveva trovato la Verità che cercava e che, coincidendo con il Dio trovato da Teresa, () le si faceva conoscere con il volto del Figlio Crocifisso, già intravisto nella fede profonda dellamica vedova Anna Reinach.

La Croce nella vita di consacrata

Quando entra nel Carmelo, alletà di 42 anni Edith prende il nome di Teresa a cui aggiunge Benedettae della Croce.  Consapevole che la Croce è la via di salvezza offerta da Cristo a tutti gli uomini, è certa che per salire sulla Croce, per conformarsi al Crocifisso, bisogna percorrere una via di purificazione indicata come la via stretta che soli pochi trovano (MT, 7,14). È la via che conduce sullalto monte della perfezione; può essere battuta soltanto da quelli che non sono oberati e trascinati in basso da nessun carico. Questa spogliazione per conformarsi al Crocifisso, Edith la effettua nellintelletto per mezzo della fede, nella memoria per mezzo della virtù della speranza, nella volontà per mezzo dellamore. Diventa così “vaso vuotoper riempirsi della Grazia convinta che se nellintimo del nostro cuore abbiamo costruito una cella ben protetta () non ci mancherà mai niente dovunque ci troveremo.  La croce, dunque, non è soltanto un esempio di povertà, di pazienza, di obbedienza ma per Grazia Divina diventa stimolo per conformarsi a Gesù Crocifisso esempio di dono libero e mezzo per giungere alla piena unione con Dio. Così i chiodi di Cristo sono immagine dei voti di Teresa Benedetta nel Carmelo e la Croce talamo delle nozze con lAgnello. Veramente potrà scrivere: Io sono una piccola Ester povera e impotente, ma il re che mi ha scelto è infinitamente grande e misericordioso. È questa una grande consolazione. Quando nel 1939 la situazione precipita scrive: Colui che ci dà la croce sa anche renderci il peso dolce e leggero. Edith è cosciente che la scientia crucisnon consiste solamente in approfondimenti teologici ma in un conformarsi al Maestro e se Lui ha dato la vita, tocca anche al discepolo fare altrettanto, non come dovere di sacrificio ma come atto di amore. La Croce, come per Paolo diventa per Edith, sapienzacosì da essere crocifissa con Cristo (Galati 2,19) e così dire: Andiamo a morire per il nostro popolo. Muore come ebrea, muore come discepola di Cristo, muore per il suo popolo, muore in intima unione con Gesù, portando la croce, mostrandola come trofeo e cantando: Ave crux, spes unicaconvinta comera che la Croce non può essere separata dalla luce della Resurrezione.

Nella vita di Edith Stein è viva tutta la centralità del messaggio del mistero pasquale inteso prima come passaggio nella tenace ricerca della Verità e poi come conformazione a Cristo nel mistero della Croce riconoscendo nella sua passione, morte e resurrezione la vittoria del bene sul male in mezzo alle assurdità e alle malvagità umane. Questo mistero porta Edith ad aprirsi al dono dellaltruismo davanti alle necessità dei fratelli fino a donare la vita per il suo popolo perché “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto(Gv. cap. 12, v. 24).       

Carmelo Ferraro

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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