Vita Cristiana

Pubblicato il 7 Maggio 2020 | di Redazione

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Covid 19 Prima Santa Messa con il popolo per il funerale di un parrocchiano

Emozionante di certo ritrovarci con i familiari più intimi, di un parrocchiano defunto, a celebrare in chiesa la santa messa con le esequie.
Certo il limite massimo di 15 persone ammesse a partecipare alla Celebrazione stride profondamente con una bellissima storia di relazioni che ogni persona tesse nella sua esistenza terrena, ma lo accettiamo come condicio sine qua non e per un tempo breve, perché si possa realizzare la Celebrazione.
Ovunque nel mondo la morte di una persona cara è una occasione preziosa per ritrovarsi insieme, condividere la sofferenza del distacco e potersi raccontare i tanti bei momenti condivisi insieme.
In questo contesto ancor prima di entrare in chiesa mi ha colpito l’arrivo di alcuni anziani amici del defunto che pensavano, al di fuori della chiesa, di poter dare come un ultimo saluto al defunto.
Quanta sofferenza dover dire che le indicazioni ricevute non permettono ad altre persone al di fuori dei familiari e per il numero indicato di ritrovarsi in quel luogo e a quell’ora…
In questo profondo sud non c’e bisogno di inviti, di avvisi per correre vicino ai familiari e partecipare alle esequie di amici, parenti e conoscenti defunti
In chiesa era già tutto predisposto, dai banchi distanziati al disporsi delle persone uno per banco, alle indicazioni di come ricevere la Santa Comunione
La liturgia sobria, la proclamazione della Parola che attraversava un religioso silenzio pieno di mestizia, una distanza non naturale, ma accettata tra le persone partecipanti.
La consolante e piena di speranza parola di Gesù: ” Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore…” Gv. 10,14-15
E infine il Congedo come un a Dio :
“Nella tua misericordia senza limiti,
aprigli le porte del paradiso;
e a noi che restiamo quaggiù
dona la tua consolazione con le parole della fede. “
Ferdinando Camon ha scritto su Avvenire “Cade il muro della solitudine, torna la civiltà”. Ma in effetti sappiamo tutti che la civiltà vera, umana è ben altra cosa! E’ un primo passo aspettando di poter fare il cammino nei giorni a venire
Siamo ancora ben dentro il tunnel anche se si intravede qualche spiraglio.
Quello che ci rincuora è poter ascoltare insieme la Parola e poter pregare insieme come e con i discepoli di Emmaus in quel finire del giorno “Resta con noi, Signore …”. Perché è ancora sera e la notte è ancora lunga.
“Resta con noi, Signore
Non ci lasciar
per le vie del mondo
Signor !”
padre Giovanni Battaglia

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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