Pubblicato il 27 Giugno 2020 | di Redazione
0A fianco dei giovani sviluppando un dialogo profondo e sincero
Carissimi lettori, se tra le tante parole che siamo abituati a dire e sentire ne dovessi scegliere una che rappresenti il mio stato d’animo in questo momento, di certo sceglierei “grazia”. Sí, proprio questa parola, facendomi interprete dei sentimenti dell’apostolo Paolo che con forza afferma “Tutto è Grazia”, ogni avvenimento nella nostra vita.
Nel percorso di formazione in seminario il secondo anno è dedicato alla conoscenza delle realtà laicali e delle associazioni, motivo per cui per mezzo dei formatori, mi è stato chiesto di prestare servizio presso la parrocchia del Sacro Cuore in Ragusa, guidata da don Marco Diara, nell’Azione Cattolica, che esiste ormai da alcuni anni all’interno della realtà parrocchiale.
Sono presenti nell’insieme dodici gruppi. Fra tutti i gruppi presenti in parrocchia, uno è stato affidato a me, ovvero il gruppo dei 12-14 anni, l’età a mio parere più bella ma al contempo più complessa. Il gruppetto è formato all’incirca da 18 ragazzi. Un gruppo molto vivace ma disposto ad ascoltare, aperto alle varie provocazioni che hanno condotto i ragazzi stessi ad interrogarsi, nel corso della nostra esperienza, interrotta poi purtroppo dall’improvviso arrivo della pandemia da covid-19. Abbiamo riflettuto innanzitutto sul tema che quest’anno l’Azione Cattolica ci ha affidato, cioè “È la città giusta”, tema che ci ha fatto riflettere riguardo al nostro abitare la città, cosa che i ragazzi di questa fascia d’età iniziano a fare in autonomia. Vivere le relazioni con gli altri diventa un modo per conoscere ed esprimere se stessi, nel desiderio di diventare autonomi dai genitori, con i quali alcune volte sono inevitabili i contrasti. Riflessione di fondo che accompagna questo tema è proprio la tipica domanda: “Stai con me?”, che spesso i genitori si sentono rivolgere dai ragazzi quando si trovano a vivere un contesto nuovo, come può essere la scuola media o la stessa realtà dell’A.C.R. La domanda “Stai con me?” rappresenta sempre la richiesta di uno spazio nella vita dell’altro, il desiderio di essere accolti e riconosciuti. E proprio nel dinamismo della città si sente più che mai il bisogno di qualcuno che stia con noi, per non essere travolti dalla frenesia quotidiana , dall’abitudine dalla corsa sfrenata del tempo.
L’esperienza che insieme abbiamo vissuto è stata davvero importante per la mia formazione, in quanto mi ha permesso di poter entrare in punta di piedi dentro la quotidianità dei ragazzi e di poter dialogare con loro, di poter toccare con mano i loro reali bisogni che spesso vanno bel oltre il telefonino di ultima generazione o i vestiti firmati. Anche il tema è stato molto stimolante e ha favorito l’instaurazione di un dialogo profondo e sincero. Come dicevo all’inizio “Tutto è grazia” e anche quest’esperienza rientra nei doni che Dio non smette mai di farci gustare. Mi affido ancora alle vostre premurose e sincere preghiere affinché io possa sempre crescere secondo il Cuore di Cristo, al fine di essere sempre più espressione bella della Chiesa Sua Sposa.
Giuseppe Cascone