Vita Cristiana

Pubblicato il 1 Agosto 2020 | di Redazione

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Il seminarista Francesco Barone: «Vicino ai ragazzi nell’anno del Covid»

Cari amici e lettori, sono contento di vero cuore di tornare a condividere con voi alcuni dei momenti e delle esperienze di quest’anno. Da settembre scorso è iniziato il secondo anno della nostra formazione a Palermo, presso la comunità del seminario arcivescovile, un anno ricco di grazia che il Signore mi ha dato di sperimentare. Sono stati molteplici e variegati i momenti di genuina comunione fraterna con i miei compagni di formazione e specie con i miei compagni ragusani.

Quest’anno, da parte del nostro rettore, mi è stato chiesto di vivere l’esperienza pastorale insieme agli Scout Agesci della mia parrocchia, San Giovanni Battista, di Santa Croce Camerina. Non vi nascondo l’entusiasmo inziale di dovermi accostare ad una realtà ecclesiale per me nuova. Ho svolto il mio servizio, apprendendo il metodo, la formazione e la spiritualità dello scautismo, incontrandomi, il sabato pomeriggio, con i lupetti e con la branca E/G. Parte del merito di questa formazione lo devo alla comunità capi del Santa Croce Camerina 1. Con i lupetti, oltre agli ordinari incontri, abbiamo fatto la bella esperienza di una due giorni invernale, durante la quale ho avuto modo di conoscere più da vicino i bambini, e il metodo educativo della branca L/C; e insieme alla branca E/G abbiamo vissuto la arricchente esperienza delle vacanze invernali.

Quello trascorso, come ben sappiamo è un periodo molto particolare, durante il quale siamo stati attanagliati dal Covid. Abbiamo dovuto sospendere i momenti di aggregazione, di fraternità e di catechesi, ma questo non ha impedito alla nostra voglia di stare insieme, di formaci e di crescere come comunità di arrestarsi. Abbiamo continuato, tramite le piattaforme internet, ad incontrarci a distanza per riflettere insieme sul significato dello “strano tempo” che ci siamo trovati a vivere. Un momento molto bello di aggregazione diocesana che abbiamo vissuto on line è stata l’esperienza del “San Giorgio” che ha in noi confermato l’intento di non lasciarci abbattere dalle difficoltà ed è stata l’occasione per dare un segno ai ragazzi della presenza costante e materna della comunità diocesana che non ha voluto fare mancare ai più piccoli un’esperienza che ha segnato il cammino di molti scout e di molte delle comunità capi.

Tirando le somme, posso dirvi, carissimi amici, che in questo anno, seppur distanti fisicamente, non lo siamo mai stati nello spirito di fraternità e di amicizia. Anzi, guardando al vissuto trascorso, posso dirvi che è stato un grande anno, difficile, ma al contempo ricco di grazia che, seppur in diverse forme, ognuno di noi ha sperimentato non da solo, ma sentendosi sempre parte dell’unica grande famiglia che è quella diocesana. Vi chiedo, carissimi, di continuare a pregare per me e per i miei compagni, perché il Signore possa aiutarci a rispondere con tutto noi stessi alla sua chiamata d’amore, mai svincolata dal servizio alla chiesa e ad ognuno dei quali, nel cammino, ci metterà accanto. Un abbraccio di vero cuore.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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