Pubblicato il 18 Settembre 2020 | di Redazione
0Vivere la scuola in maniera attiva
Dopo anni di buio, un piccolo gruppo di ragazzi di Vittoria, in seguito a diverse esperienze a livello nazionale, ha deciso di gettare le basi per far rinascere il Movimento Studenti di Azione Cattolica nella nostra diocesi, movimento che da sempre si occupa di far vivere agli studenti la scuola in maniera attiva.
Prima del lockdown i msacchini hanno avuto la possibilità di partecipare a due incontri, pochi ma sufficienti per creare una rete di relazioni tra studenti di più città e più scuole. Durante il lockdown nella pagina Instagram @msacragusa i msacchini hanno divulgato notizie positive, buoni consigli e freddure sottoforma di tg attraverso delle stories, con l’intento di alzare un po’ il morale a chiunque le guardasse. Questo format ha permesso di rinsaldare le vecchie relazioni e rinfoltire l’equipe preesistente composta fino ad allora da soli pochi studenti. Dopo il periodo di quarantena, con le dovute cautele, l’equipe si è messa al lavoro e con il sostegno dell’equipe giovani di Azione Cattolica, ha organizzato il suo primo campo Msac il 2 di agosto a Comiso.
Come in ogni campo, ad introdurre la giornata è stato l’inno, il cui testo ha permesso di indirizzare fin da subito i partecipanti ai temi trattati nei workshop.
Gli argomenti trattati sono stati:
Cos’è il Msac; rappresentanza e partecipazione; alternanza scuola-lavoro; benessere nell’età della scuola.
Un campo, quindi, basato sulla formazione e sull’informazione, da qui il titolo “Msache mi (in)formo”. Grazie al presidente dell’Azione Cattolica (Rosario Schininà) e ad alcuni membri dell’equipe adulti (Gianna Rizza e Luca Scollo) è stato possibile portare delle testimonianze agli studenti lontani dalla realtà dell’associazione. Nel pomeriggio è stata organizzata una tavola rotonda con dei veri esperti dell’informazione: la giornalista Francesca Cabibbo ed il condirettore di “Insieme” Alessandro Bongiorno. Per merito loro i ragazzi hanno conosciuto i metodi per una buona informazione, le fonti di cui fidarsi e specialmente quanto sia importante informarsi per vivere attivamente, non solo la scuola, ma il nostro Paese.
Durante la giornata sono stati fondamentali le pause tra un workshop e l’altro, il pranzo, i giochi d’acqua e la caccia al tesoro, poiché hanno favorito la nascita di nuove relazioni interpersonali autentiche, che vanno ad instaurare una catena di legami, destinati a formare una vera e propria comunità.
Dietro questo campo di un solo giorno vi è l’impegno nella fase organizzativa dell’equipe, che prima di essere definita tale è un gruppo di amici, studenti che per la prima volta hanno sentito propria, al cento per cento, questa esperienza e soprattutto sono pieni di speranza per i prossimi incontri.
Manuela Scollo