Vita Cristiana

Pubblicato il 23 Dicembre 2020 | di Redazione

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La comunità del Seminario cuore del Presbiterio. Una casa comune dove abitare con Gesù

Dal primo novembre scorso, ho iniziato il mio servizio di accompagnamento dei giovani che si preparano a seguire il Signore e a servire la Chiesa nel ministero ordinato.

Sin da subito ho sperimentato tanta accoglienza e affetto, da parte di tutta la comunità del Seminario. Una comunità piccola, in riferimento al numero degli attuali membri (otto in tutto), ma grande in riferimento all’importanza che riveste per il futuro della nostra Chiesa diocesana.

Il seminario non è tanto una struttura o un edificio, ma una comunità formata da pietre vive, da fratelli che, sperimentando la bellezza della vita comune, si educa e cresce nella dimensione umana, spirituale ed intellettuale, lasciandosi plasmare dall’azione dello Spirito Santo per formare nel cuore di ciascuno il cuore di Cristo.

Dal 21 novembre a causa della pandemia, i giovani del nostro seminario, che ordinariamente risiedono nel seminario dell’arcidiocesi di Palermo insieme ad altri giovani provenienti da altre tre diocesi della Sicilia, si sono trasferiti nella nostra casa diocesana del Seminario, in attesa che la situazione epidemiologica migliori e che permetta il ritorno a Palermo.

Questo ci ha permesso, di poter vivere la vita comune in una dimensione più ristretta, e ancora più familiare. In quanto il piccolo numero permette una maggiore conoscenza reciproca e una maggiore interazione tra tutti. Tutto ciò è stato provvidenziale poterlo vivere all’inizio del mio servizio, favorendo una più veloce e intensa integrazione e comunione nella comunità.

Le settimane vissute insieme sono volate, alternando momenti di vita fraterna a momenti di spiritualità e di preghiera, a momenti di studio e di ascolto delle lezioni online della Facoltà Teologica di Sicilia.

Per quanto mi riguarda sono all’inizio di un’esperienza entusiasmante che, se da un lato mi rende consapevole di avere una grandissima e delicata responsabilità, dall’altro mi rende sereno e fiducioso nel sapere che questa responsabilità è condivisa, seppur in diverse modalità e specificità, non solo dalla comunità educante dei formatori del seminario di Palermo, ma da tutti i miei confratelli sacerdoti e dal nostro Pastore, il Vescovo Carmelo. Mi rende sereno la certezza che è lo Spirito Santo che guida la storia dei singoli e della comunità e che nella comunione e nella sinergia di tutti il Signore ci forma e ci guida perché possiamo non solo comprenderlo ma seguirlo e amarlo nella sua Chiesa e nel mondo intero.

Mi sento di ringraziare tutti, il Vescovo per la fiducia e la stima nell’affidarmi un compito così delicato e importante, ma anche i confratelli presbiteri, dei quali mi sento il rappresentante ma non il sostituto, e da cui mi sento sostenuto non solo spiritualmente con le preghiere, l’affetto e la stima, ma con la partecipazione fraterna e paterna nell’accompagnare i giovani seminaristi.

La comunità presbiterale ha infatti un ruolo fondamentale e strutturale nel cammino educativo e formativo dei giovani seminaristi. Il cammino di formazione dei presbiteri, che certamente ha un momento di particolare e speciale intensità negli anni di Seminario, continua in maniera ordinaria in tutta la vita del presbitero.

Seminario e presbiterio sono chiamati per natura a vivere un rapporto di reciprocità. Se il presbiterio è in un certo qual modo il frutto del seminario, possiamo dire anche che il seminario è il frutto del presbiterio. Infatti, come le vocazioni germogliano nella vivacità delle comunità ecclesiali che testimoniano in modo significativo, con coerenza ed entusiasmo, la vita del Vangelo, così i giovani seminaristi trovano nel presbiterio la comunità che li plasma e li forma attraverso la testimonianza della vita di fede e di carità fraterna e missionaria.

Questa fraternità nella fede sarà non solo un elemento della vita del futuro presbitero, ma il fondamento di un sevizio autentico e gioioso alla Chiesa, fatto non da singolo ma da membro di una famiglia, la famiglia del presbiterio.

Il presbiterio allora diventa ed è la “casa comune” dove abitare insieme tra confratelli, con Gesù, per servire la Chiesa sua sposa.

Mentre saluto tutti con affetto e gratitudine, chiedo di pregare per la comunità del seminario e per i singoli giovani che in essa si preparano al ministero ordinato.

Gianni Mezzasalma

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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