Pubblicato il 31 Dicembre 2020 | di Redazione
0Un anno insieme con San Giuseppe padre di Gesù e custode della Chiesa
Patris corde – “Con cuore di padre”, è il titolo della lettera apostolica di papa Francesco in occasione del 150. anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, emanata proprio l’8 dicembre scorso. È stata quasi una sorpresa per molti, davvero inaspettata, ma tanto desiderata da tutti coloro che hanno una costante frequentazione col santo Patriarca.
Un testo dedicato tutto alla paternità, quella vera ed autentica che esercitò Giuseppe sul figlio di Dio, Gesù. «Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i Vangeli “il figlio di Giuseppe”», è l’incipit della lettera. «La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che egli fu lo sposo di Maria e il padre di Gesù. In quanto tale, si pose al “servizio dell’intero disegno salvifico”, come afferma San Giovanni Crisostomo».
Papa Francesco, in linea e in continuità con i suoi predecessori, condivide alcune «riflessioni personali su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi»; infatti, scrive Bergoglio: «Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo» e ciò per approfondire «il messaggio racchiuso nei pochi dati tramandati dai Vangeli per evidenziare maggiormente il suo ruolo centrale nella storia della salvezza».
Il testo, come dicevamo, mette in luce la paternità di San Giuseppe alla quale ogni paternità dovrebbe modellarsi proprio in questo tempo in cui essa è in crisi o deformata. San Giuseppe, il padre amato, padre nella tenerezza, nell’obbedienza, nell’accoglienza; il padre lavoratore dal coraggio creativo; il santo chiamato a essere l’ombra del Padre, sono questi i sette temi con i quali papa Francesco ci presenta la figura dello Sposo della Vergine Immacolata alla luce dei Vangeli e della sapienza biblica dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Scopo di questa Lettera Apostolica, conclude papa Francesco, «è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio. Infatti, la specifica missione dei Santi è non solo quella di concedere miracoli e grazie, ma di intercedere per noi davanti a Dio».
Un anno propizio «per implorare da San Giuseppe la grazia delle grazie: la nostra conversione». Per il perfetto conseguimento del fine preposto gioverà molto il dono delle Indulgenze che la Penitenzieria Apostolica elargisce durante l’Anno di San Giuseppe. Si concede, infatti, il dono di speciali Indulgenze fino all’8 dicembre 2021, tempo nel quale ogni fedele sull’esempio del santo Carpentiere possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio. I fedeli avranno così la possibilità di impegnarsi, con preghiere e buone opere, per ottenere con l’aiuto di San Giuseppe conforto e sollievo dalle gravi tribolazioni umane e sociali che oggi attanagliano il mondo contemporaneo.
Avremo un anno per san Giuseppe, ma sarà soprattutto un anno con san Giuseppe, vicino a noi con cuore di padre.
Paolo Antoci