Vita Cristiana

Pubblicato il 13 Gennaio 2021 | di Mario Cascone

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Abbiamo apprezzato umiltà, bontà e il deciso indirizzo all’azione pastorale

Conoscevo mons. Carmelo Cuttitta prima ancora che diventasse vescovo, perché avevamo avuto modo di collaborare insieme per alcune iniziative della Conferenza episcopale siciliana. Quando nel 2015 fu eletto vescovo di Ragusa gli telefonai per felicitarmi con lui e gli dissi che, per la prima volta nella mia vita, avevo un vescovo più giovane di me. Poi lui fece il suo ingresso in diocesi ed iniziammo una proficua collaborazione, fatta di rispetto reciproco e cordialità, oltre che franchezza e gioia di lavorare nella stessa vigna del Signore. Ho potuto sempre godere della sua stima e del suo affetto, il che mi ha consentito di svolgere con entusiasmo i vari incarichi che mi ha affidato in questi anni, l’ultimo dei quali il mio trasferimento come parroco ad Acate, avvenuto appena un mese prima delle sue dimissioni.

Da tempo sia io che i confratelli ci accorgevamo dei segni della sua patologia, che di fatto gli impediva di svolgere al meglio il suo servizio pastorale. Ma per delicatezza nei suoi confronti mai gli abbiamo fatto cenno di questo, sforzandoci anzi di aiutarlo e di incoraggiarlo. Prevedevamo però quale sarebbe stato l’esito di questa malattia, perché di fatto egli stesso si accorgeva di non poter adempiere al meglio i suoi compiti. Le sue dimissioni perciò non ci hanno sorpreso, anche se ovviamente siamo stati tutti commossi dalle sue lacrime nel comunicarcele.

Mons. Cuttitta è stato nostro vescovo per soli cinque anni e si è dimesso ad appena 58 anni di età. Che dire di questo breve periodo del suo ministero episcopale a Ragusa? Certamente egli si è fatto apprezzare per la sua umiltà e per la sua bontà d’animo, ma anche per la sua decisa volontà nel perseguire determinati obiettivi pastorali. Non si può dire che i suoi cinque anni di servizio episcopale siano stati poco influenti nella vita della nostra diocesi. Basterebbe pensare al fatto che in questo lasso di tempo il vescovo Cuttitta ha cambiato oltre quaranta parroci (su un totale di sessantatre) per rendersi conto dell’incisività della sua azione. Egli ha avuto anche una grande attenzione per il Seminario diocesano, che in questi anni si è “ripopolato”, consentendoci di ben sperare per il futuro. Ha costituito gli organismi di corresponsabilità ecclesiale (consiglio pastorale, consiglio presbiterale, consiglio affari economici), dei quali si è avvalso con regolare frequenza. Ha nominato il vicario generale e i vicari foranei, che ha consultato molto spesso. Ed infine ha cercato di dialogare con tutti gli operatori pastorali (presbiteri e laici) per cercare di ottenere da ciascuno la massima collaborazione.

Ora mons. Cuttitta deve pensare a curarsi e a fare solo quelle attività che il suo stato di salute gli consente di svolgere. Possiamo comprendere il suo stato d’animo, per cui ci stringiamo a lui con l’affetto e la preghiera, augurandogli di poter affrontare la malattia con animo sereno e di trovare beneficio nelle terapie a cui si sottoporrà.

Attendiamo adesso il nuovo vescovo, che speriamo giunga presto, perché la situazione di “sede vacante” ovviamente non è gradevole. In ogni caso deve continuare il nostro impegno pastorale al servizio del popolo santo di Dio: è questa la maniera migliore per vivere questo tempo di attesa. Il Signore benedica la nostra bella Diocesi, al cui servizio tutti noi ci dedichiamo con  generosità e amore.


Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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