Attualità

Pubblicato il 15 Gennaio 2021 | di Emanuele Occhipinti

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La nuova veste grafica di Insieme e quel caffè con il mio vescovo

Con il numero di dicembre 2018, trentacinquesimo anno dalla pubblicazione del numero zero, Insieme cambiava vestito. Fu proprio monsignor Carmelo Cuttitta a “battezzare” la rivista, presentando alla diocesi ed alla stampa il nuovo formato grafico che sostituiva il foglio monocromatico. Il vescovo Carmelo gratificò tutti gli sforzi compiuti dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali definendo la nuova rivista «Un dono per la nostra comunità», «un valore aggiunto» che avrebbe favorito la lettura e la diffusione del mensile diocesano. Chi vi scrive, fresco della nomina a direttore dell’Ufficio, condivideva la soddisfazione della neonata rivista con i precedenti direttori, Giampiero Saladino e Simone Digrandi. Mi rimase particolarmente impresso il gesto di monsignor Cuttitta che, fuori dall’ufficialità della conferenza stampa, sfogliando il numero, in cui campeggiava in copertina un bellissimo Gesù Bambino, ebbe ad esclamare: “Accattivante!”. Monsignor Cuttitta non è uomo dei superlativi, sempre misurato nelle espressioni, senza esaltazioni emotive. È quindi puntuale e preciso nei giudizi e nei termini che usa e compresi che quel giudizio era espressione del suo gradimento della forma e della sostanza.

Stavo imparando a conoscere monsignor Cuttitta da quando mi aveva onorato della nomina a direttore dell’Ufficio, qualche mese prima. In quell’occasione, mi recai a trovarlo per ringraziarlo e per ricevere indicazioni e linee operative. Monsignor Cuttitta mi fece accomodare in quella che in Vescovado è definita saletta del caffè e fu lui stesso a chiedere se volessi un caffè e, quindi, a prepararmelo. Mi colpì questo gesto di estrema informalità e cortesia: non sapevo, essendo la prima volta che mi trovavo in quella situazione, se era una cordialità fuori dall’ordinario o era una sua abitudine. Avevo in animo di ringraziare e manifestare l’onore che sentivo intimamente per aver avuto affidato l’incarico; stavo per cominciare il discorso che la mia mente si era prefigurato ma lui annullò ogni preambolo: «Sei contento?» mi chiese. La frase cancellava il lungo esercizio discorsivo e fui costretto a confezionare una risposta di rimando: «Eccellenza – risposi – sono contento se è contento lei». Era una frase aperta che richiedeva un’ulteriore risposta e un discorso di circostanza. Invece vi furono minuti di silenzio, nei quali il vescovo continuò a mettere la cialda, scegliere il bicchierino e fare sgorgare il caffè dalla macchinetta. Istanti interminabili in cui mi scoprii imbarazzato e timoroso di aver sbagliato risposta. Il vescovo continuava ad essere parsimonioso di parole e mi concedeva solo qualche sguardo. Poi mi porse il caffè esclamando «Chi ti ha fatto il caffè stamattina?» accompagnando la domanda retorica con un’espressione affermativa del viso. E senza altre parole, associai il suo gradimento all’onore di avermi preparato il caffè.

Una risposta concludente che valse molto più dei protocolli discorsivi e delle parole che spesso accompagnano la consegna di un mandato. Questa essenzialità di monsignor Cuttitta traspare in ogni rito che ha celebrato ed in ogni articolo col quale abbiamo informato del suo ministero pastorale, consentendoci una comunicazione sobria e comprensibile. Non di rado l’immagine dei suoi gesti ha spopolato nel web e sui social. Ricordo, tra le più recenti pubblicazioni, la foto che coglie l’attimo in cui consegna le mascherine ai sacerdoti o la copertina di Insieme di giugno scorso, intento a collaborare alle opere di distribuzione dei viveri alle famiglie bisognose o bloccate dal covid. Noi operatori della comunicazione inevitabilmente dobbiamo usare parole, frasi e discorsi al fine di coinvolgere e di creare la relazione. Eppure talvolta basta poco: come quel caffè, quello sguardo e quella domanda disarmante. Abbiamo imparato ed interiorizzato un valore, Vescovo Cuttitta, e, a nome di tutti i collaboratori dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e della redazione di Insieme, La ringraziamo per avercelo saputo insegnare con la sua comunicazione essenziale.


Autore

Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora dal 1990 presso Banca Agricola Popolare di Ragusa, dove attualmente dirige il Mercato Imprese. E’ impegnato nell’associazionismo e nel volontariato nazionale ed internazionale, settori per i quali svolge anche il ruolo di formatore. Già presidente diocesano di Azione Cattolica, è, in atto, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Ragusa e vicepresidente Unitalsi Ragusa.



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