Cultura docufilm Lamiantu

Pubblicato il 19 Marzo 2021 | di Redazione

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Il docu-film “Lamiantu” conservato nel prestigioso archivio dei cineclub

Il docu-film “Lamiantu” di Turi Occhipinti e Tano Scollo, con Marcello Perracchio protagonista, sarà conservato nell’Archivio Nazionale Cinema Impresa (Centro Sperimentale Cinematografia). La Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub) festeggia 70 anni e lo fa rendendo disponibili, sul canale “Mi Ricordo – L’Archivio di tutti”, la playlist Fedic-70 anni di cinema, composta da 70 cortometraggi di autori aderenti, conservati e digitalizzati dal Csc (Centro Sperimentale Cinematografia). E, per quel che riguarda il nostro territorio, cita, tra i suoi autori, i cineasti ragusani Turi Occhipinti e Tano Scollo. La playlist, che sarà implementata nei prossimi mesi, propone titoli di fiction e documentari di impegno civile, critica sociale, osservazione della realtà.

Il docu-film “Lamiantu”, che continua a ricevere riconoscimenti, l’ultimo dei la proiezione alla Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia del 2018, vede la luce nel 2011 da un’idea di Turi Occhipinti, Gaetano Scollo e del poeta Pippo Di Noto e grazie alla sensibilità di attori come Marcello Perracchio, Silvia Scuderi, Fabio Messina, Nadia Tumino che, in modo assolutamente gratuito, hanno voluto prestare la loro arte per portare all’attenzione di tutti i rischi legati all’amianto e la tragedia delle morti bianche. La pellicola racconta due storie parallele di vite stroncate dall’amianto. Angelo Castelbuono (Fabio Messina) giornalista di Tele Sicilia Libera, ex dipendente di una fabbrica della morte, anch’egli coinvolto in una tragedia familiare, conduce un’inchiesta sull’amianto in Sicilia. In particolare, si sofferma sulla storia di morte di una famiglia calabrese emigrata al nord Italia, e sulla signora Lucia Masuzzo superstite della fabbrica della morte di Targia che ci parla dell’odissea della sua vita tra morte, malattia e solitudine.

 

Non c’è solo “Lamiantu” nella lista delle opere di Occhipinti e Scollo che hanno saputo creare un autentico set a cielo aperto valorizzando per come merita il paese di Monterosso Almo che, ad esempio, è protagonista assoluto del corto “Food, Love, Identity”, o che ospita la prima scena del lungometraggio “Redemption for a lost soul” del regista messicano Roberto Valdes, di cui sono autori Turi Occhipinti e Tano Scollo mentre Emanuele Cavarra ne ha curato la sceneggiatura con lo stesso Valdès. Sempre a Monterosso, nell’agosto 2019, con il contributo del Comune di Monterosso, Occhipinti e Scollo hanno prodotto il corto “Oltre il tempo” sulla storia rivisitata del Barone di Canalazzo. Altra opera dei due filmaker iblei, il documentario “Fantastiche presenze” sull’attività di composizione tipografica del libro omonimo di Gaetano G. Cosentini, un prezioso volume nato dalla collaborazione con Elle Due Editore di Ragusa: un volume prezioso, a cominciare dalla sua realizzazione completamente a mano e che ha richiesto ben cinque mesi di lavoro.


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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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