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Pubblicato il 17 Giugno 2021 | di Saro Distefano

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Un gregge in attesa del suo buon pastore e pronto a guardare al futuro post Covid

Il gregge dei fedeli aspetta il nuovo pastore. Ritengo sia così ovunque. In maggior misura in una Diocesi che è tale da soli settanta anni.

Benvenuto monsignor Giuseppe. Il Vescovo La Placa sarà accolto il 16 luglio da una comunità, di ecclesiastici e di laici, che con lui saluterà il suo quinto episcopo da quando si è resa autonoma da Siracusa. “Solo” il quinto. Quindi storia recente. Pennisi (1955 – 1974), Rizzo (1974 – 2002), Urso (2002 – 2015), Cuttitta (2015 – 2020). Adesso La Placa (ufficialmente vescovo eletto della nostra Diocesi dall’8 maggio 2021).

Il nuovo vescovo arriverà a metà luglio. Poco dopo il nuovo prefetto. Singolare coincidenza questa che ha visto una doppia vacatio: quella del vescovo e quella del prefetto. Nominati entrambi i successori (tutt’e due Giuseppe) di Carmelo Cuttitta e di Filippina Cocuzza, rispettivamente Giuseppe Ranieri e Giuseppe La Placa, possiamo guardare al futuro, anche solo il prossimo, ovvero l’auspicato post-Covid, con maggiore serenità.

In tal senso mi permetterei di suggerire a monsignor La Placa di leggere quanto ha dichiarato, in forma di saluto ufficiale, il prefetto dottoressa Filippina Cocuzza. Perché si tratta di parole che potranno – seppure in sintesi – dare un quadro della realtà dove il nuovo vescovo verrà ad inserirsi. Un quadro che rassicura, perché quanto scrive il prefetto Cocuzza, adesso a Trapani, è rappresentativo della nostra area. Almeno noi iblei speriamo sia davvero così. Questo il testo, in sunto.

«I tre anni di permanenza qui sono volati (…) in questa provincia caratterizzata da un contesto economico-imprenditoriale particolarmente vivace e diversificato. Sono grata a tutti, colleghi e collaboratori, senza i quali non avrei raggiunto gli stessi risultati; ai rappresentati delle istituzioni pubbliche ed ecclesiastiche e alla magistratura. (…) Ho avuto modo di apprezzare il territorio in tutte le sue manifestazioni e nelle molteplici eccellenze che esso esprime in vari campi e in molti settori. (…)».

Il nostro vescovo troverà – inevitabilmente – delle criticità, delle frizioni tra quanti vivono il territorio della Diocesi di Ragusa. Situazioni che Covid ha amplificato se non creato ex novo con la sua funesta carica che ha coinvolto tutti gli umani. Monsignor La Placa troverà anche, ed è l’auspicio di tutti, un gregge di fedeli che attende solo il suo pastore, con un affettuoso saluto a monsignor Carmelo Cuttitta.

 

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Autore

Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.



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