Pubblicato il 30 Luglio 2021 | di Vincenzo La Monica
0Al fianco di famiglie e studenti. La Caritas contro la povertà educativa
Si è chiuso da qualche settimana uno degli anni scolastici più travagliati degli ultimi decenni. La pandemia di Covid-19 si è messa di traverso nel percorso di crescita e proiezione al futuro di troppi bambini e adolescenti, soprattutto quelli con maggiori svantaggi economici e sociali, ampliando le sacche di povertà educativa.
La Diocesi di Ragusa interviene su questo bisogno tramite molteplici iniziative, che non si limitano soltanto all’aspetto materiale (fornitura di dispositivi informatici, collegamento internet e fornitura di materiale didattico), ma investono anche la missione educativa propria della Caritas.
A Ragusa, presso la scuola Vann’Antò è attivo Pfp un programma svolto in collaborazione con la cooperativa Aksara per l’erogazione di doti educative a studenti che presentano particolari problematiche legate a vissuti familiari difficili, storie migratorie con mancata integrazione, difficoltà relazionali, disturbi evolutivi dell’apprendimento, assenza di motivazioni e scarsezza di autostima. Già dallo scorso ottobre, sulla scorta di quanto vissuto nei primi mesi del 2020, la Caritas ha avviato presso il Presidio di Marina di Acate un percorso di doposcuola rivolto a quattordici ragazze e ragazzi, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, con il coinvolgimento di due educatori responsabili del doposcuola, di una mediatrice culturale di lingua araba e di un insegnante volontario. Questa iniziativa si è inserita in una più ampia attenzione al fenomeno della povertà educativa che ha interessato il territorio e in un conseguente ampliamento dell’offerta pedagogica. Si è partiti con una iniziativa di cooperative learning proposta alla scuola “Leonardo Sciascia” di Scoglitti grazie a una felice collaborazione con la parrocchia Santa Maria di Portosalvo che ha messo a disposizione i locali, la cooperativa Nuovi Orizzonti e la suddetta scuola, resa possibile dal progetto “Costruiamo il futuro”. Anche con l’Associazione “i Tetti colorati” si è stabilita un’alleanza sul territorio.
«A partire da una rilevazione del bisogno effettuata in comune con la Caritas – ci dice Valentina Distefano, la presidente dell’associazione – abbiamo sviluppato azioni di rete in cui ci siamo dati supporto vicendevole. Le azioni di queste alleanze nel territorio prevedono interventi più tradizionali, come l’assistere gli studenti durante lo svolgimento dei compiti, ma anche attività laboratoriali in cui sia rimessa in gioco la creatività dei ragazzi e la riscoperta della bellezza, con l’intento principale di sottrarli alla marginalità nella quale sono spesso costretti a vivere».
Per Domenico Leggio, direttore della Caritas «questa è l’attuazione della funzione eminentemente pedagogica che ci ha affidato Paolo VI al momento della creazione della Caritas, esattamente cinquanta anni fa. Con queste azioni, crediamo di coltivare la speranza per formare giovani che possano riuscire in un impegno professionale futuro, ma anche di renderli cittadini riconosciuti e impegnati».