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Pubblicato il 3 Ottobre 2021 | di Maria Teresa Gallo

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C’è una Vittoria da ricostruire. Alle urne con tante aspettative

Si voterà giorno 10 e 11 ottobre, con eventuale ballottaggio il 24, per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Ovviamente sempre sperando che non intervengano in extremis altri slittamenti.

I candidati sindaci sono quattro. Si tratta di Francesco Aiello, per il centrosinistra, Salvatore Di Falco, espressione di liste civiche trasversali, Piero Gurrieri del Movimento 5 Stelle e Salvo Sallemi per il centrodestra. Aiello è sostenuto da Pd, “Psi-Vittoria in azione” e dalla lista Cento passi. Gurrieri, invece, dal M5s e dalle liste civiche “Vittoria nel cuore” e “Città libera”. Sallemi, espressione di Fratelli d’Italia, è sostenuto anche dalle liste “Diventerà bellissima” e Lega. Salvatore Di Falco dalle liste civiche “Di Falco sindaco”, “Vittoria unita” e “In movimento”.

Ogni singola coalizione ha già individuato gli assessori anche se c’è chi ha lo ha già fatto in modo completo, scegliendo quindi tutti i sette nomi, e chi, invece, lasciando spazi vuoti per un eventuale ballottaggio. Nella stragrande maggioranza si tratta di uomini e donne privi o con pochissima esperienza politica. Il Consiglio comunale sarà costituito da 24 componenti e anche in questo caso, a parte qualche nome già conosciuto, per il resto la stragrande maggioranza è alla prima esperienza politica.

A distanza di tre anni dallo scioglimento della giunta e del consiglio comunale e dall’insediamento dei commissari straordinari, la città si prepara quindi ad eleggere i propri rappresentanti che dovranno dare prova di grande serietà e capacità oltre che di coerenza. Le attese sono tante non solo perché c’è da ricostruire ex novo un territorio abbrutito e mortificato, con una carenza di servizi impressionante e con gli uffici comunali mal organizzati e ridotti al lumicino per carenza di personale, ma perché bisogna anche progettare la città del futuro, dove ci sia spazio anche per gli anziani, i giovani, diversamente abili, gli stranieri, i soggetti disagiati e non solo economicamente. Chi sarà all’altezza di questo compito lo decideranno gli elettori, nella speranza, però, che prevalga il voto responsabile e non legato alle consorterie e alle parentele. Quando si parla di rifacimento delle strade, della rete fognaria e idrica, di approvvigionamento idrico, di un territorio da bonificare, di mercato ortofrutticolo, di porto, di trasporto urbano e quant’altro non si tratta di titoli per riempire i programmi, ma di cose da fare e subito. Per Scoglitti la questione, forse, è ancora più delicata perché, se la si vuol far vivere veramente di turismo, bisogna cominciare d’accapo e garantendo tutti quei servizi finora non riconosciuti né forse mai pensati, se non per pochi mesi l’anno.

I toni della competizione si vanno facendo sempre più accesi, con cadute di stile che si potrebbero e dovrebbero evitare da tutte le parti. Oltre ai comizi e agli incontri di quartiere, gran parte della campagna elettorale si gioca sui social dove però più che la libertà di espressione sembra prevalere quella di offendere.

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Autore

Docente di italiano e storia e giornalista pubblicista, amante dello sport.



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