Vita Cristiana

Pubblicato il 17 Ottobre 2021 | di Redazione

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«CAMMINIAMO INSIEME»

«Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Proprio con gli apostoli, i suoi più intimi “parrocchiani”, Gesù si è trovato spesso ad affrontare non poche difficoltà e incomprensioni. Il vangelo di oggi ne è un esempio: il Cristo parla del dono totale della vita, mentre essi desiderano e progettano la loro ascesa al potere. La severa reazione di Gesù li riporta con i piedi per terra: «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti». Di fronte alla smania per il poterealla competizione per occupare i primi posti, al tentativo di sfaldare l’unità del gruppo e distruggere quel “noi” a cui gli apostoli e i credenti sono chiamati, Gesù indica il suo progetto di comunità, dove ognuno è servitore di tutti e tutti camminano insieme, camminano sulla stessa strada, camminano sempre e solo dietro a Gesù.

 

Per realizzare nell’oggi della Chiesa il progetto di Gesù sulla comunità dei suoi discepoli, Papa Francesco ha invitato tutte le Chiese del mondo a collaborare nel preparare il Sinodo dei Vescovi, che si terrà a Roma nel 2023, realizzando un percorso di ascolto e di dialogo, che ci vedrà tutti coinvolti in una consultazione capillare che coinvolgerà parrocchie, operatori pastorali, associazioni e movimenti laicali, scuole e università, congregazioni religiose, gruppi di prossimità e di volontariato, ambienti di lavoro, luoghi di assistenza e di cura, attraverso la costituzione di gruppi sinodali diffusi sul territorio: non solo nelle strutture parrocchiali, ma anche nelle case e dovunque sia possibile incontrarsi e ascoltarsi reciprocamente.

 

Quello che ci prepariamo a vivere è, dunque, un tempo di grazia che potrà rivelarsi assai fecondo nella misura in cui, accogliendo la sfida di Papa Francesco, sapremo coraggiosamente metterci insieme per camminare insieme. Il cammino sinodale promosso dal Papa per la Chiesa universale e quello delle Chiese che sono in Italia avviato dalla Conferenza Episcopale Italiana sono, infatti, due eventi provvidenziali di grazia che mirano a coinvolgere le nostre comunità in un discernimento comunitario che riguarderà «le decisioni da prendere non solo nei confronti della società e del mondo, ma anche, contemporaneamente, nei confronti della vita stessa della Comunità» (Messaggio della CEI del 29.09.2021).

 

Sotto la guida dello Spirito e nell’ascolto della Parola, nei prossimi anni la Chiesa sarà chiamata a rinnovarsi entrando «con coraggio e libertà in un processo di conversione» per poter essere all’altezza della missione ricevuta da Cristo. L’avvio di processi di ascolto, di dialogo e di discernimento favoriranno la partecipazione attiva di tutti e di ciascuno, valorizzando il carisma che ogni battezzato ha ricevuto dallo Spirito Santo e attivando quel sensus fidei di cui ogni cristiano è dotato. La crescita di una mentalità e l’assunzione di uno stile veramente sinodale contribuirà a fare della Chiesa una casa «di comunione e di fraternità, di partecipazione e sussidiarietà, nella fedeltà a ciò che annuncia», rimanendo a fianco dei poveri e degli ultimi, ai quali prestare la voce.

 

Già il Concilio Vaticano II aveva invitato la comunità ecclesiale a mettersi convintamente in cammino insieme agli uomini e alle donne del nostro tempo, perchè «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore» (GS 1)La comunità dei cristiani, pertanto, dovrà realmente e intimamente sentirsi solidale con tutto il genere umano e con la sua storia, poiché a tutti è destinato il messaggio di salvezza ricevuto da Cristo.

 

Proprio il contesto storico in cui viviamo, scrivono i Vescovi nel Documento preparatorio al Sinodo, oggi «è segnato da cambiamenti epocali della società e da un passaggio cruciale della vita della Chiesa, che non è possibile ignorare: è nelle pieghe della complessità di questo contesto, nelle sue tensioni e contraddizioni, che siamo chiamati a “scrutare i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangelo” (GS, n. 4). La pandemia ha fatto esplodere le disuguaglianze e le inequità già esistenti: l’umanità appare sempre più scossa da processi di massificazione e di frammentazione; la tragica condizione che i migranti vivono in tutte le regioni del mondo testimonia quanto alte e robuste siano ancora le barriere che dividono l’unica famiglia umana (…). Questa situazione, che, pur tra grandi differenze, accomuna l’intera famiglia umana, sfida la capacità della Chiesa di accompagnare le persone e le comunità a rileggere esperienze di lutto e sofferenza, che hanno smascherato molte false sicurezze, e a coltivare la speranza e la fede nella bontà del Creatore e della sua creazione…».

 

Se a questo, poi, si aggiunge il fatto che non viviamo più, come nel passato, in un contesto di cristianità, ma in una società secolarizzata pluralista, dove la fede è qualcosa da cui si può prescindere e la religione appare lontana ed estranea alle esigenze e ai valori della cultura e della vita, va da se che si rende necessario un cambiamento di mentalità pastorale, che superando una prassi tradizionale consolidata e di conservazione, si orienti decisamente verso una pastorale in chiave missionaria, ripensando «gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità» (EV 33). Si tratta, insomma, di avviare “una conversione dell’agire ecclesiale”, un processo questo che non può prescindere dalla partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio.

 

Il Cammino sinodale che oggi iniziamo, è un processo che si protrarrà fino al Giubileo del 2025 e si concluderà, in provvidenziale coincidenza, con la celebrazione del 75° anniversario di fondazione della nostra Chiesa locale. Durerà cinque anni e si articolerà in tre fasi: una fase narrativa, che raccoglierà i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che vorranno coinvolgersi e partecipare; una fase sapienziale, nella quale, con il supporto dei teologi e dei pastori, il Popolo di Dio leggerà in profondità quanto emerso nelle consultazioni; una fase profetica, costituita da un momento assembleare, che cercherà di assumere alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese che sono in Italia, perché costituiscano la bussola del cammino ecclesiale fino al 2030.

 

Carissimi fratelli e sorelle, in piena comunione con il Santo Padre, unitamente a tutte le Chiese locali, accogliamo con gioia e gratitudine l’invito a “camminare insieme”, coinvolgendo il più possibile anche quelle persone che non si sentono parte attiva della comunità cristiana. Il “cammino sinodale” dovrà essere un tempo di grande ascolto, di autentico discernimento sapienziale e di concrete proposte che profumano della novità e della radicalità della profezia. Il grande protagonista di questo “tempo di Grazia” sarà lo Spirito Santo dal quale dobbiamo lasciarci guidare affinchè le nostre comunità ecclesiali siano veramente luoghi di “comunione, partecipazione e missione”.

 

Le indicazioni più dettagliate per facilitare la partecipazione attiva e responsabile di tutti al cammino che oggi inizia, vi saranno fornite dall’Equipe Sinodale Diocesana che nei giorni scorsi ho provveduto a costituire e che già si è messa al lavoro. Intanto predisponiamoci ad intraprendere con gioia ed entusiasmo il nostro camminare insieme, mettendoci in ascolto gli uni degli altri e, soprattutto, ascoltando la voce dello Spirito per discernere la volontà di Dio e incamminarci sulle strade che ci chiama a percorrere.

 

Mente tutti e ciascuno benedico nel Signore, con Papa Francesco auguro a tutti «buon cammino insieme! Che possiamo essere pellegrini innamorati del Vangelo, aperti alle sorprese dello Spirito Santo. Non perdiamo le occasioni di grazia dell’incontro, dell’ascolto reciproco, del discernimento. Con la gioia di sapere che, mentre cerchiamo il Signore, è Lui per primo a venirci incontro con il suo amore». E così sia!

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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