“Il pianeta che speriamo”: all’opera nel futuro che ci appartiene
Dal 21 al 24 ottobre si è svolta a Taranto la 49. edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani per riflettere, confrontarsi e proporre sul tema “Il pianeta che speriamo: ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”. Come ha detto il cardinale Bassetti, presidente della Cei, «non è stato un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi» con uno stile sinodale. Papa Francesco con il monito «non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società», ci ha indicato tre segnali stradali per esortarci a «camminare con audacia sulla strada della speranza».
Il primo “attenzione agli attraversamenti” per riconoscere le persone che soffrono e che sono in difficoltà. Il secondo “divieto di sosta” affinché i cristiani non rinuncino ad aiutare il prossimo e ad agire nella legalità per il bene comune. Il terzo “la svolta obbligata” necessaria ad attuare “una profonda conversione che tocchi prima ancora dell’ecologia ambientale quella umana, l’ecologia del cuore e realizzi il pianeta che speriamo: «quello dove la cultura del dialogo e della pace fecondino un giorno nuovo, dove il lavoro conferisca dignità alla persona e custodisca il creato, dove mondi culturalmente distanti convergano, animati dalla preoccupazione per il bene comune».
L’obiettivo da valorizzare è dunque la realizzazione di una “ecologia integrale” che comprende oltre alla dimensione ambientale, quella spirituale e sociale, quella della vita quotidiana con le sofferenze e le difficoltà inevitabili. È stato fondamentale il disegno progettuale di una società più equa e inclusiva. Durante degli eventi organizzati è intervenuto il prof. Zamagni, economista e accademico, che ha sottolineato l’importanza dell’agire come uomo di pensiero ma pensare come uomo di azione, per incoraggiare alla concretezza, all’alleanza tra generazioni e a gestire la transizione.
Sono state presentate anche delle “buone pratiche”, semi germogliati di concreto impegno che danno sostanza alle intuizioni di Taranto. Alle parrocchie e alle comunità ecclesiali sono state proposte quattro piste per il futuro: “costruire comunità energetiche”, “diventare carbon free”, “votare col portafoglio” per premiare le aziende capaci di intrecciare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale, costruire “alleanze intergenerazionali e con la società civile”.
In questa edizione delle settimane sociali è stato molto valorizzato il ruolo dei giovani che hanno sottoscritto il “Manifesto dell’alleanza”, dove sono evidenziati sette punti che richiamano alcuni messaggi chiave in riferimento all’imprenditoria giovanile, all’ambiente, alla formazione e all’inclusione. Monsignor Santoro, a conclusione dei lavori, ha rivolto a tutti l’augurio che la 49. settimana sociale possa divenire un punto fermo di svolta e di un futuro migliore che già oggi ci appartiene.
Renato Meli