Politica bielorussia migranti civili

Pubblicato il 29 Novembre 2021 | di Vito Piruzza

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I migranti utilizzati come armi umane: la Bielorussia e le paure dell’Europa

Quando si vuole evitare di essere attaccati e ci si fa scudo di civili innocenti si dice che si usano “scudi umani”, adesso stiamo sperimentando l’uso di civili innocenti come armi di attacco …

L’Unione Europea in risposta alle persistenti violazioni delle libertà civili, al dirottamento di un aereo civile irlandese per arrestare un oppositore, ha comminato alla Bielorussia una serie di sanzioni nei confronti di persone e società bielorusse, per tutta risposta quel Paese sta spingendo alcune migliaia di rifugiati al confine polacco addirittura incentivandone il transito tramite il proprio territorio per poi, una volta ammassati in prossimità della Polonia impedirgli di tornare indietro.

Le “menti raffinatissime” citate da Falcone non sono un’esclusiva di Cosa Nostra, anche i dittatori riescono ad unire con profitto la perfidia e la crudeltà con la furbizia quando ciò torna loro utile, infatti dei civili rifugiati alla frontiera non sono certo un atto di guerra, non possono giustificare una reazione militare!

Lukashenko sa però che questa mossa ha un grande effetto destabilizzante e questa certezza non l’ha acquisita dai servizi segreti, non c’è stato bisogno, gliela abbiamo data noi in chiaro.

Pagare miliardi di euro alla Turchia per “contenere” i profughi, chiudere accordi con improbabili autorità governative come la Libia, lavarsi pilatescamente le mani del problema migranti lasciando soli i Paesi Mediterranei a gestire gli sbarchi dall’Africa, avere un atteggiamento tollerante nei confronti dei Paesi “sovranisti” che contemporaneamente sono membri dell’Unione europea (praticamente un ossimoro politico!), ha reso evidente che l’Europa ha paura, anzi terrore dei rifugiati.

E va da sé che se si vuole colpire qualcuno si mira al nervo scoperto!

Non solo, ma Lukashenko con questa mossa otterrà un ulteriore risultato, ancora più importante: un regime come quello bielorusso teme più che le sanzioni l’effetto “vetrina” dell’Europa!

Un governo autoritario mal tollera al confine una comunità di Paesi prosperi e democratici: costituiscono un elemento di raffronto molto imbarazzante se non addirittura pericoloso; la Bielorussia con questa mossa dimostrerà che la grande Europa paladina dei diritti civili altro non è che una accozzaglia di miserabili egoismi provinciali, che predica bene e razzola male, che sta “di fatto” autorizzando (precisando ipocritamente che non potrà farlo con fondi comunitari) la Polonia a costruire un muro sul confine orientale con buona pace di tutti i proclami anti sovranisti…

E la cosa più grave è che il problema non è “reale”, ma puramente “ideologico” soprattutto se si considera che la “minaccia” è costituita, secondo le stime da 5.000 persone ai confini di un’Europa di 450milioni di cittadini … per avere una percezione “reale” del problema basti pensare che se distribuiti equamente a una città come Ragusa spetterebbe un solo profugo e per giunta arrotondando per eccesso!

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