Pubblicato il 24 Dicembre 2021 | di Mario Cascone
0Come gli angeli a Natale
Un ruolo importante nel Natale del Signore è svolto dagli angeli. Gabriele è l’arcangelo designato da Dio per recare l’annuncio a Zaccaria e a Maria, circa la nascita di Giovanni Battista e Gesù. Dalla Vergine Santa egli riceve un assenso pieno, dal sacerdote che officiava nel tempio ascolta invece parole di incredulità, tanto da dovergli precisare la sua identità: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio” (Lc 1,19). E poiché Zaccaria non ha accolto la Parola di Dio rimane privo della parola fino alla nascita del figlio. Maria invece accoglie la Parola, che nel suo grembo si fa carne per la salvezza dell’umanità.
Come gli angeli nella notte santa di Betlemme, anche noi vogliamo cantare: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). Noi che abbiamo sperimentato l’amore di Dio nei nostri confronti, possiamo e dobbiamo annunciare a tutti che quest’amore del Padre si estende a tutta l’umanità, si manifesta nel “dono” del suo Figlio unigenito, si riversa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (Rm 5,5). Evangelizzare significa dire ad ogni uomo: “Dio ti ama! Per te si è fatto uomo, per te ha dato e dà la sua vita!”.
“Angelo” vuol dire “annunciatore”, portatore di lieti annunci, evangelizzatore. Nella nostra società c’è bisogno di tanti “angeli” che annuncino la buona novella e conducano l’uomo alla scoperta della Verità, che è Gesù. Gridiamolo dai tetti che Gesù è il Signore. Annunciamolo in ogni modo. Raccogliamo, in questo senso, l’invito di Isaia: “Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce”(Is 58,1). Lasciamoci incoraggiare dalla sua stessa esultanza: “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio»” (Is 52,7).
Il Signore oggi manda noi come suoi messaggeri di pace e di verità ai tanti uomini del nostro tempo che talora non sanno nemmeno che Egli è nato, si è fatto uomo, si è manifestato come il Signore della storia e come l’unico Salvatore del mondo. Siamo chiamati a sentire con maggiore forza la necessità di esercitare questa missione “angelica”. Desideriamo essere “angeli” di consolazione e di speranza nelle tante situazioni di scoraggiamento in cui versano i nostri fratelli, “angeli” di pace nei diversi conflitti che lacerano la nostra esistenza quotidiana, “angeli” di verità che smascherano le mille falsità con cui l’uomo del nostro tempo viene spesso abbindolato.