Pubblicato il 6 Marzo 2022 | di Redazione
0Guardare al futuro con il Sinodo
Con vero e crescente entusiasmo, si è dato il via mercoledì 26 gennaio al primo turno del corso di aggiornamento pastorale dei presbiteri, terminato poi venerdì 28; il secondo turno appena concluso, si è svolto dal 14 al 16 febbraio, ugualmente presso la Casa dei Padri Passionisti in Mascalucia.
Unitamente al nostro vescovo Giuseppe, per la prima volta il nostro presbiterio accoglie la sfida di staccare la spina per tre giorni, studiare e lavorare insieme attorno all’ampio tema suggerito dal vescovo: Sinodo e sinodalità. Figure e prospettive storiche, teologiche e pastorali per una conversione ecclesiale.
Com’è noto, tale tema è stato voluto e lanciato da Papa Francesco lo scorso 10 ottobre 2021, all’apertura del Sinodo mondiale. Come in tutte le diocesi, anche nella nostra sono iniziati i lavori sinodali, pur fra le incertezze e le difficoltà dettate dalla pandemia. Il nostro vescovo ha ritenuto e fortemente voluto che per primo il presbiterio si interrogasse e approfondisse la tematica del Sinodo, così bella ma non priva di interrogativi e complessità. Tre abili relatori sono intervenuti: monsignor Rino La Delfa, docente di Ecclesiologia presso la Facoltà Teologica di Sicilia, ha ripartito in due estese relazioni l’imprescindibile approccio storico e teologico, puntualizzando come la sinodalità sia un impulso che fa muovere tutta la Chiesa, poiché tutti ci poniamo in ascolto di ognuno. Tuttavia, lungi dall’essere segnata in partenza, quella del Sinodo è una strada tutta scoprire ed è proprio la comunità a scoprirla, ponendosi in ascolto della voce dello Spirito che parla alla Chiesa (cf. Ap 2). L’atteggiamento sinodale mette l’accento sull’ascolto di ogni membro della Chiesa, poiché in tutti abita e opera lo Spirito Santo.
Poi, don Calogero Di Vincenzo ha raccontato della sua comunità in Caltanissetta, dov’egli da tempo è parroco; una parrocchia impostata fin dall’immediato post Concilio secondo categorie sinodali e nella quale lo Spirito produce frutti sempre nuovi.
Infine, monsignor Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, ha messo in evidenza gli obbiettivi della sinodalità: la partecipazione dei fedeli, il formarsi di un’autentica sinfonia ecclesiale.
Oltre ai contributi teologici e pastorali dei relatori, il corso di aggiornamento ha contemplato anche quattro gruppi di studio nei quali i sacerdoti partecipanti si sono entusiasticamente calati, facendo confluire analisi e proposte negli interventi finali, curati dai moderatori dei gruppi medesimi.
In tal modo, nei due turni del corso di aggiornamento, quasi tutto il nostro presbiterio ha approfondito le medesime prospettive e nei vari gruppi di studio ha lavorato attorno alle stesse domande. Davvero l’occasione del Sinodo diventa una vera presa di coscienza del fatto che in ogni membro della comunità cristiana, «dai Vescovi fino agli ultimi fedeli laici» (cf. S. Agostino, De Praedestinatione Sanctorum, 14,27) abita e opera effettivamente lo Spirito Santo.
Come ha puntualizzato il vicario generale, monsignor Roberto Asta, l’instaurarsi di un autentico clima sinodale allontana il lievito dell’ipocrisia e del potere, cui Gesù stesso mette in guardia (cf. Mc 8,14-21). Il lievito dei cristiani è lo Spirito Santo, che anima il cammino della Chiesa e la apre alla speranza.
Soprattutto il nostro vescovo, nella sua allocuzione conclusiva ha rimarcato che al di là del fatto celebrativo, il Sinodo ci proietta in una Chiesa chiamata a guardare sempre più al futuro e ad abbracciare respiri e orizzonti forse mai considerati prima.
Possiamo ben dire che nonostante le condizioni difficoltose di questo tempo “dominato” dal Covid, la nostra Chiesa diocesana ha intrapreso sicuramente un nuovo cammino, proprio grazie all’idea di Papa Francesco di sentirci e ritrovarci tutti in Sinodo. I risvolti e gli esiti li conosce solo lo Spirito Santo. Non c’è dubbio che la nostra fiducia è ben riposta!