Vita Cristiana chiesa laici missione

Pubblicato il 26 Marzo 2022 | di Mario Cascone

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Portatori della gioia del Vangelo

La terza parola-chiave del Sinodo è “missione”. Essa si aggancia in modo logico alle prime due parole, in quanto la comunione ecclesiale e la partecipazione di tutti i fedeli alla vita della Chiesa sono finalizzate alla missione, ossia all’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. Il soggetto della missione è l’intero popolo di Dio, cioè l’insieme dei discepoli di Cristo, i quali sono chiamati, in forza del loro Battesimo, a testimoniare e diffondere la loro fede. Essere discepoli di Gesù significa essere missionari, giacché un discepolo che non è missionario, non è un vero discepolo.

La missione della Chiesa non è da interpretare come un’imposizione dall’alto, suscitata da una visione autoreferenziale della Chiesa stessa, ma nasce dalla natura stessa della comunione ecclesiale, che si diffonde non per proselitismo, ma per attrazione suscitata dalla testimonianza fascinosa dei cristiani.

Alla base del processo di evangelizzazione c’è dunque una Chiesa che non si chiude in se stessa, custodendo gelosamente al suo interno le verità dottrinali o pretendendo di imporle ai non credenti in modo trionfalistico e autoritario, ma una Chiesa “estroversa”, che si propone al mondo come la casa paterna, in cui tutti possono essere accolti. Non una Chiesa-museo, che custodisce solo il suo passato in maniera protettiva e difensivistica, ma che è capace di guardare in avanti, protendendosi con speranza verso il futuro e facendosi portatrice di speranza per i tanti “crocifissi” della storia.

Si tratta dunque di realizzare una Chiesa “in uscita”, come più volte la chiama Papa Francesco, che sollecita i cristiani ad andare soprattutto verso le periferie esistenziali, dove abitano i poveri materiali e spirituali, i quali sono bisognosi di amore fraterno e di calda accoglienza. Una Chiesa che non si presenta come “dogana”, dice ancora il Papa, ma come “ospedale da campo”, capace di farsi carico del disagio esistenziale di tutti quelli che vivono ai margini della società.

In questa Chiesa essenzialmente missionaria tutti i battezzati sono protagonisti, nel senso che ognuno, mettendo a disposizione degli altri i carismi ricevuti dallo Spirito, si fa soprattutto portatore della “gioia del Vangelo” (“Evangelii gaudium”), che è la verità di fondo con cui Papa Francesco sta guidando la Chiesa del nostro tempo. I cristiani non abbiamo soluzioni tecniche da offrire ai processi economici e politici del nostro tempo, ma possediamo la gioia di saperci amati dal Padre in Cristo e ci impegniamo a diffondere, nella forza dello Spirito Santo, la gioia di quest’amore, che si rivolge a tutti gli uomini.

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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