Vita Cristiana Acate Pasqua

Pubblicato il 28 Aprile 2022 | di Redazione

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Acate rivive i riti della Pasqua

Dopo due anni di “astinenza” dovuta al Covid, quest’anno anche ad Acate sono stati celebrati i riti della Settimana Santa in tutta la loro ricchezza, ivi comprese le processioni, che naturalmente erano state sospese negli anni 2020 e 2021.

Una folla di fedeli ha gremito, nella mattinata della domenica delle palme, la piazza antistante la chiesa del Carmelo, dove è stata celebrata la benedizione delle palme e dei rami d’ulivo, a cui hanno fatto seguito la processione e la santa messa solenne, con la lettura dialogata della Passione del Signore.

Il mercoledì santo ha avuto luogo la processione col simulacro del Cristo flagellato alla colonna che, come da tradizione, si è articolata in due momenti. La prima processione, partita alle ore 18 dalla chiesa del Carmelo, è stata accompagnata dal suono lugubre e funesto di una tromba e di un tamburo. Giunta in chiesa madre, la processione si è interrotta per dare spazio alla celebrazione della santa messa, durante la quale un numero rilevante di persone ha ascoltato con commozione la predica sulla passione di Gesù. Dopo la celebrazione eucaristica è ripresa la processione, che si è snodata lungo le vie del centro storico per riportare il simulacro nella chiesa del Carmine.

Imponente ad Acate è la celebrazione del venerdì santo, che occupa l’intera giornata. Alle 11 del mattino è cominciata dalla chiesa madre la processione col simulacro del Cristo carico della croce, accompagnata con vero decoro dai soci dell’Azione Cattolica, dai bambini del catechismo e da una impressionante folla di fedeli. Lungo il percorso è stato rivissuto il delicato gesto della Veronica (impersonata da una bambina), che asciuga il volto a Gesù. Ai quattro canti il momento più commovente: l’incontro del simulacro di Gesù con quello della Madonna Addolorata, la cui processione era partita in contemporanea dalla chiesa del Carmelo, accompagnata dalle pie donne. Non è esagerato affermare che, al vedere questo pietoso incontro, quasi tutti i presenti hanno versato qualche lacrimuccia. Giunto al Calvario, il simulacro del Cristo è stato spogliato delle vesti e inchiodato alla croce, mentre quello dell’Addolorata è stato posto ai piedi della croce. La predica del parroco, don Mario Cascone, ha chiuso le celebrazioni del mattino.

Nel pomeriggio, dopo l’azione liturgica “In passione Domini”, durante la quale è avvenuta l’adorazione della croce (“U vasacruci”), una via crucis si è snodata per le vie del centro storico dalla chiesa madre al Calvario. Qui, nella tarda serata, moltissime persone hanno assistito alla sacra rappresentazione de “I setti parti”, che ha visto recitare bravi attori locali, guidati dalla regia di Luigi Denaro. Accanto al tradizionale testo del marchese Ricca, recitato da oltre cento anni, quest’anno il regista ha voluto inserire altri significativi testi ed effetti scenici, che hanno evocato la violenza del virus e della guerra, ma anche la pace che promana dalla morte e risurrezione del Cristo.

Dopo la drammatizzazione un’ultima processione ha chiuso l’intensa giornata: quella col simulacro del Cristo morto, posto nell’urna e del simulacro di Maria addolorata. Percorrendo quasi per intero il centralissimo corso Indipendenza, questa processione si è chiusa nella chiesa della Madonna del Carmelo, dove i simulacri vengono abitualmente conservati.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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