Politica Consiglio comunale Vittoria

Pubblicato il 1 Maggio 2022 | di Maria Teresa Gallo

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Senza una visione d’insieme

Sono ormai trascorsi sei mesi dalle elezioni amministrative, ma il clima che si respira, soprattutto in consiglio comunale, rimane arroventato, come se si fosse ancora in piena campagna elettorale. Altro che confronto e dibattito nell’interesse supremo della città e men che mai proposte concrete almeno sulle tante criticità che riguardano il quotidiano, a cominciare dal decoro urbano per dare bellezza e dignità e che richiede anche una rivisitazione del piano del traffico. Quasi ogni argomento all’ordine del giorno diventa pretesto per reciproci attacchi e offese personali che non trovano motivo di esistere anche per il cattivo esempio che, attraverso la ripresa in diretta delle sedute, si dà ai cittadini. La minoranza, troppo presa a cercare finanche le pagliuzze e ad inseguire anche il minimo errore da parte dell’amministrazione comunale, sembra aver smarrito l’importantissimo ruolo che riveste. La maggioranza, invece, sembra non accorgersi che non può arroccarsi sempre dietro la forza dei numeri ogni qualvolta si trova in difficoltà. Il consiglio è il luogo dove si dovrebbe fare la sintesi tra le diverse proposte per poi approvare quelle migliori all’interesse collettivo. Per carità, è legittimo che in certi momenti i toni si possano anche inasprire, purché lo si faccia nel merito. Inoltre, presi come sono ad inseguire (e mai a prevenire) le emergenze, quello che ancora una volta sta mancando nel dibattito è una visione d’insieme per ricostruire la nuova Vittoria. Lo sanno pure i sassi che il Comune è strutturalmente deficitario e che è complicato rattoppare le strade, sistemare la rete fognaria ed idrica, garantire politiche sociali più espansive e maggiori servizi, assumere personale per far funzionare gli uffici e altro ancora. Questo, però, non impedisce alla giunta e al consiglio tutto di affrontare e pianificare ciò che potrebbe essere fatto e in certi casi anche a costo zero. In questo senso la madre di tutte le battaglie è di tipo culturale. In città esiste un’emergenza di tipo educativo alimentata anche da un’alta percentuale di dispersione scolastica. Teppismo, vandalismo, risse, movida selvaggia non si può pensare di fermarle con ordinanze punitive che tra l’altro, per farle rispettare, lasciano il tempo che trovano anche perché mancano vigili urbani. Anche le micro e macro discariche abusive, il mancato rispetto del codice della strada scaturiscono da un problema culturale e da un forte deficit di senso civico e anche in questo caso più che le telecamere serve presa di coscienza. Già affrontare temi come questi non solo darebbe fiducia a quei tantissimi cittadini che rispettano tutti e tutto, ma dovrebbe essere un imperativo.

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Autore

Docente di italiano e storia e giornalista pubblicista, amante dello sport.



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