Vita Cristiana parrocchia spirito santo Vittoria 50 anni

Pubblicato il 10 Maggio 2022 | di Orazio Rizzo

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“Una storia, tante storie”. La parrocchia Spirito Santo di Vittoria festeggia 50 anni

Una parrocchia, un quartiere, una storia, tante storie!

E’ questo il motto che campeggia sul grande manifesto che domina la facciata della chiesa, quasi un invito a ripensare a questo lungo percorso vissuto insieme come comunità.

Un cammino che da 50 anni anima uno dei quartieri popolari più estesi della città di Vittoria: Forcone. E’ la parrocchia dello Spirito Santo che a fine aprile ha dato inizio ai festeggiamenti per il giubileo di istituzione canonica avvenuta il 28 aprile 1972.

Un lungo cammino fatto di tappe importanti, costellato da volti, da esperienze diverse e variegate, da una storia che ha origini più antiche e lontane nel tempo. Una piccola cappella “fuori porta”,  costruita su un terreno privato, immersa nella campagna ipparina, si trasforma in una grande realtà di anime, di gente laboriosa, disponibile a costruire una comunità forte e salda; una casa comune aperta a tutti, soprattutto ai più poveri e a quanti fuggono dalle loro case e dalla loro terra in cerca di un futuro migliore.

La parrocchia, infatti, vanta una grande vocazione di accoglienza ed integrazione, ponendosi quale punto di riferimento per l’intero tessuto urbano e sociale. Già da metà degli anni ’80, grazie alla sensibilità e alla operosa carità del primo parroco, il Dottrinario P. Lodovico Santoro, si mettono a disposizione i locali della parrocchia per accogliere i primi immigrati dal Nord Africa.

Eredità accolta e proseguita dal successore P. Beniamino Sacco, che in questi anni ha educato la comunità ad una disponibilità preferenziale verso queste categorie, coinvolgendoli nel suo interno in uno spirito di carità domestica, quasi familiare e inserendoli a pieno titolo nella vita pastorale della parrocchia.

I giubilei rappresentano sempre un motivo per fermarsi e fare la quadra, riflettere sulla propria storia e guardare al futuro con occhi rinnovati, carichi di speranza; per riprogettarsi e muovere nuovi passi, più sicuri e consapevoli. E chissà, per iniziare a percorre nuovi sentieri.

Ed è con questo spirito che si sono svolti e celebrati i due momenti più importanti dei festeggiamenti; il 28 aprile scorso una S. Messa è stata celebrata in ricordo di quel giorno di 50 anni fa, quando il Vescovo del tempo elevava a Parrocchia quella “porzione” di Chiesa fondata sul terreno privato donato dai germani Teresa ed Emanuele Iacono, grandi benefattori della comunità.

Il 1 maggio, invece, la parrocchia si è stretta intorno al proprio pastore, il Vescovo La Placa, venuto a celebrare e festeggiare l’anniversario con la comunità parrocchiale, in una chiesa gremita dai ragazzi del catechismo, dagli Scout, dai catechisti, dai genitori, da tanti parrocchiani. Volti giovani che fanno ben sperare in un prossimo futuro di attività pastorali ricche e feconde, ma anche tanti volti meno giovani di chi ha contribuito a costruire la comunità con la propria testimonianza di vita e di fede.

Commentando il Vangelo, il vescovo ha paragonato il tetto della Chiesa ad una barca, la stessa di quella miracolosa pesca, auspicando che, ancora per lunghi anni, la comunità parrocchiale possa vivere di una “pesca abbondante”, di uomini e donne consapevoli della propria storia e  ancora desiderosi di mettersi a servizio, di sporcarsi le mani, di accogliere e amare l’altro senza distinzioni, di percorrere strade di carità e giustizia e di pace.

Significativa la presenza di P. Roman, sacerdote ucraino impegnato nell’ accoglienza dei propri connazionali fuggiti dall’orrore della guerra e della comunità ucraina ospite della Fondazione Il Buon Samaritano, esperienza nata in parrocchia in questi anni, frutto e sintesi di quella storia di carità, accoglienza e apertura vissuta in questi 50 anni.

Tanti i saluti e i ringraziamenti, come il ricordo per chi non c’è più, in particolare quello del parroco P. Beniamino verso il compianto ed indimenticabile P. Santoro, testimone instancabile di un amore incondizionato verso tutti e gli ultimi in particolare.

“Cinquanta anni di vita vissuta, condivisa e sofferta – scrive P. Beniamino -. Una metamorfosi di amore! Abbiamo scelto la via della povertà per ascoltare il grido dei poveri. Abbiamo aperto il nostro cuore e le poche strutture per accogliere i pellegrini del mondo costretti a lasciare la loro terra. Ci siamo fatti voce di chi non ha voce e abbiamo lottato perché a tutti venissero garantiti i propri diritti. Abbiamo gridato “NO” ad ogni forma di malavita organizzata, pur sapendo di rischiare. Ci siamo fatti “spettacolo” – conclude il Parroco – per colmare di gioia il cuore dei fratelli e delle sorelle. Tutto per la maggior gloria di Dio”.

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