Vita Cristiana cammino sinodale delle chiese in Italia 13-14 maggio

Pubblicato il 31 Maggio 2022 | di Redazione

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«Suscitato grandi speranze, ascoltare tutti ci ha arricchito»

Una partecipazione entusiasta e convinta che ha prodotto proposte frutto di amore alla Chiesa: monsignor Roberto Asta, coordinatore diocesano del Sinodo insieme a Francesca Cabibbo, riassume con queste parole la prima fase del cammino sinodale che ha visto impegnate anche le nostre comunità. Riflessioni che giungono a poche ore dalla conclusione del secondo incontro nazionale dei referenti diocesani e che danno forza al percorso avviato anche nella nostra comunità ecclesiale. L’incontro di Roma ha rappresentato un momento di condivisione delle istanze messe in luce dalle sintesi diocesane che hanno raccolto le esperienze, le idee e le attese emerse durante la prima fase di ascolto portata avanti sui territori.

«Sinora – commenta monsignor Asta – abbiamo compiuto veramente un bel cammino. Abbiamo riscontrato una partecipazione corale da parte delle comunità parrocchiali, dei movimenti, degli ambienti di vita che abbiamo interpellato. Aver ascoltato tutti ci ha arricchito».

Cosa è emerso dall’incontro nazionale?

«La grande responsabilità di far seguire altri passi alle attese e alle speranze che questa prima parte del Sinodo ha suscitato nel cuore di tante persone. La dimensione propositiva, la speranza di un cambiamento, la necessità di superare alcune prassi, il desiderio di lavorare insieme, la rivalutazione degli organismi di partecipazione, la riscoperta della dignità battesimale, un modo diverso di stare nel mondo della Chiesa sono elementi che questa prima fase di ascolto ci consegna. Si intravede una Chiesa polifonica dove ognuno suona uno spartito diverso che esalta però la comunione. Una Chiesa che non potrà girare solo attorno alle iniziative dei ministri ordinati ma attorno ai diversi ministeri che lo Spirito suscita».

Come ha contribuito la Chiesa di Ragusa a questo cammino?

«Ha contribuito con grande entusiasmo. C’è stato un atteggiamento di collaborazione tra l’equipe diocesana e i coordinatori. La partecipazione numerosa all’assemblea pre-sinodale ha confermato il grande interesse acceso e la voglia di tutti di contribuire al discernimento e alle scelte da compiere».

Quali ulteriori cammini si stanno aprendo?

«Intanto il desiderio di continuare con questo tipo di ascolto che può diventare metodologia permanente all’interno degli organismi diocesani, dei consigli pastorali, delle parrocchie e dei movimenti. Abbiamo registrato le fatiche e i limiti. Ora occorre compiere ulteriori passi avanti per iniziare a individuare anche delle soluzioni. Da questo ascolto emerge anche tanta speranza».

Sono già emerse delle indicazioni da tradurre in prassi pastorali?

«No, forse non ancora. Ripartiamo comunque da un testo di servizio che ha evidenziato la centralità della Parola di Dio e la necessità di una formazione sia spirituale che di leadership sinodale».

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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