Pubblicato il 4 Giugno 2022 | di Redazione
0Monsignor Giovanni Jacono – Super Omnia Caritas
Non è certamente facile fissare qualche riflessione sulla grande e luminosa figura di monsignor Giovanni Jacono, vescovo di Caltanissetta, per ben 35 anni dal 1921 al 1956. Papa Benedetto XV, il 18 marzo 1921, lo nomina pastore e guida della diocesi nissena e ne prende possesso solo il 27 settembre dello stesso anno. Rimane pastore, guida e maestro ininterrottamente attraverso innumerevoli e tortuose vicissitudini ed eventi, compreso il periodo bellico, fino al 1956. Lascia l’eroica testimonianza di una spirituale e grondante fede, speranza e carità. Ma di queste, la carità, ha scolpito in maniera fulgida tutta la sua esistenza terrena nel motto da lui stesso scelto “Super Omnia Caritas”.
Il 25 maggio scorso in occasione del 65. anniversario della morte, in Cattedrale tanti fedeli si sono riuniti per partecipare alla santa messa presieduta dal vicario generale monsignor Sebastiano Roberto Asta.
Monsignor Giovanni Jacono, durante il suo lungo ministero episcopale, mantenne un forte legame con la comunità ragusana e la terra natia dove è germogliata la sua vocazione sacerdotale a servizio dei fratelli. Almeno una volta l’anno, possibilmente in estate, trascorreva alcune settimane di riposo, ritornando a Ragusa, per ritemprare il corpo e lo spirito.
Questo periodo lo trascorreva insieme ai familiari ed ai nipoti in una modestissima casetta di campagna, a poca distanza da Ragusa. Questa momentanea residenza estiva, inserita in un contesto rurale alquanto semplice e genuino, certamente lo aiutava a riacquistare le energie necessarie per continuare, con instancabile tenacia, il suo prezioso ministero. In maniera alquanto esplicita, manifestava questo giovamento che ne traeva al nipote, in una lettera datata il 2 agosto 1947, che così gli confidava: “Soprattutto questa campagnetta mi ristora. Ero venuto affranto e senza un filo di voce e mi sono presto rimesso”.
In questi brevi momenti di quiete e riposo si intratteneva con quanti lo raggiungevano in campagna, implorando una benedizione, una parola di conforto o l’assoluzione per recuperare la pace col Signore. Quotidianamente celebrava l’Eucaristia su un semplicissimo altarino in legno. Disponibile sempre a dispensare la Grazia operante nei divini misteri, amministrando altri Sacramenti, avendo poi cura di farli annotare nei registri dell’allora Chiesa Madre San Giovanni Battista di Ragusa.
Alle ore 23 del 25 maggio 1957 ha reso l’anima al Signore conosciuto, amato e servito con tanto zelo in ogni fratello.
Durante l’elogio funebre pronunziato nella cattedrale di Caltanissetta il 1 giugno 1957 monsignor Giovanni Rizzo (arcivescovo di Rossano) alla presenza dei vescovi di Sicilia, ebbe a dire: «Sii benedetto e ringraziato da tutti i diletti figli della Diocesi, dagli Ecc.mi confratelli che in te videro il modello dei Vescovi e ti venerano come il Santo accetto al Signore».
Mons. Giovanni Jacono ha incarnato in maniera mirabile quella santità espressa in tempi più recenti da Divo Barsotti: «La presenza dei santi dice che il Cristianesimo non è una menzogna: infatti, se non ci fossero i santi, sarebbe menzogna anche la morte di Croce».