Politica elezioni sindaco Santa Croce

Pubblicato il 9 Giugno 2022 | di Redazione

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Elezioni amministrative Santa Croce

Santa Croce Camerina è uno dei 978 comuni italiani (il 12,4% del totale, 7904, di cui 26 capoluoghi di provincia, 4 capoluoghi di regione) che dovrà eleggere il primo cittadino, oltre a votare anche per i Referendum sulla tema della giustizia, come tutti gli italiani. L’esercizio del voto è la massima espressione di libertà nonché di partecipazione alla vita della Repubblica.

Affidare in buone mani le nostre città vuol dire far propria la lezione di La Pira: “La città è lo strumento in certo modo appropriato per superare tutte le possibili crisi cui la storia umana e la civiltà umana vanno sottoposte nel corso dei secoli”.

Sono stato invitato da padre Totò Puglisi, a moderare gli incontri della Comunità ecclesiale con i candidati a sindaco della Città. Per la prima volta a Santa Croce il Consiglio pastorale ha deciso, non senza qualche resistenza, di interessarsi pubblicamente di ciò che succede al di fuori delle mura della chiesa, nei quartieri della città e nel sagrato. Proprio nel Magistero troviamo molte sollecitazioni alle Comunità perché partecipino a pieno titolo alla vita della civitas (dalla Gaudium et Spes alla Fratelli tutti). È stata una buona partenza, che ovviamente nel tempo potrà solo essere migliorata.

In 5 serate i 5 Candidati a sindaco (G. Allù, G. Barone, P. Dimartino, F. Frasca, P. Mandarà, secondo un ordine alfabetico) hanno esposto il loro programma, a dir il vero un numero limitato di persone che assiduamente frequentano le attività della parrocchia. Comunque incoraggiante la partecipazione, interessata, dei sostenitori e dei candidati nella lista di ciascun candidato sindaco.

La specificità territoriale e le storie dei candidati non ci consentono, per fortuna, di poter attribuire un valore extracittadino a questa elezione locale, anche se i partiti, solo apparentemente, sono invisibili. I programmi presentati sono volti alla soluzione, com’è giusto che sia, di problemi concreti tipici del territorio della Città e delle sue Borgate. Ma oggi a questi si aggiungono due grandi caratteristiche storiche: la gestione della fase post-Covid e soprattutto l’impiego dei fondi del PNRR, ovviamente per quanto compete ai comuni.

Il post-Covid riguarderà soprattutto il recupero della socialità, della salute relazionale. Sarà il tempo di ricostruire o rinforzare le relazioni. Non sarà semplice, occorrerà vincere abitudini che si sono radicate nei due anni e più di pandemia: l’uso del telefono e dell’incontro digitale. Sarà un tempo di cura che riguarderà, non solo le amministrazioni, ma ciascuno di noi. Ci si dovrà astenere dalle deleghe, ciascuno in questa sfida, sarà responsabile in prima persona. In soccorso di questo tempo saranno salutari i luoghi della convivialità, dai gruppi di amici alle attività associative, alle comunità ecclesiali. Le città dovranno tornare ad essere luoghi principali e necessari per questa opera di ricostruzione delle relazioni, le amministrazioni devono interpretare al meglio il loro ruolo di protagonisti in questa sfida.

L’altro tema che non potrà passare inosservato, nel bene e nel male, sarà l’utilizzo dei fondi del PNRR. Sono stato anche abbastanza categorico con tutti i candidati, rivolgendomi ai presenti durante gli incontri: “… se Santa Croce non sfrutterà al meglio il PNRR i suoi cittadini non solo non godranno degli innumerevoli benefici, ma rischieranno di pagare gli eventuali debiti che l’Italia avrà alla fine del Piano”. In questo senso sarà importante, anzi vitale, la competenza per intercettare le risorse del PNRR. Parecchi gli elementi contrari in questa sfida per gli amministratori: scarsezza di risorse umane, miopia o corruzione. Non si avrà molto tempo a disposizione, alcuni bandi sono già passati e tantissimi altri incalzeranno. Il PNRR non esige altro che “saper fare” in termini di procedure, tempi, responsabilità e poteri, ma anche conoscenza del territorio e delle sue risorse, capacità di progettare il futuro, con concretezza ma anche con tanta creatività (dote non proprio alla portata di tutti).

Quando questo articolo sarà pubblicato sapremo già chi avrà vinto la corsa elettorale. Ciò che invece si rivelerà nel tempo sarà se la prossima amministrazione saprà gestire questa fase cruciale per la città. Per questo ho consigliato alla Comunità ecclesiale di fare il “primo tagliando”, tra un anno, a chi amministra. Occorre partecipare e proseguire il percorso avviato. Diversamente questi incontri saranno considerati solo un “momento di euforia” e, domani, diverranno “peccato di omissione”.

Renato Meli

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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