Pubblicato il 21 Giugno 2022 | di Redazione
0Racconti nel Chiostro: l’esperienza della biblioterapia raccontata dalla dott.ssa Di Rosolini
Proseguono giovedì 23 giugno (ore 20) i suggestivi “Racconti nel chiostro” con una serata dedicata al tema Farsi prossimi ai malati attraverso l’utilizzo delle arti e della biblioterapia: scritti e testimonianze di una donna medico. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio per la cultura della Diocesi di Ragusa, dal Santuario dell’Immacolata di Comiso e da Convegni di Cultura “Beata Maria Cristina di Savoia” (Comiso – Valle dell’Ippari) e consta di 3 serate tra cultura e spiritualità, caratterizzate dalla lettura di passi significativi tratti da opere pubblicate da donne della nostra terra e non, opportunamente corredate di accompagnamento musicale e commento teologico.
Protagonista della serata la dott.ssa Maria Antonietta Di Rosolini, direttore UOSD Malattie infettive di Ragusa, medico impegnato in prima linea con i malati Covid e testimone di un’esperienza di biblioterapia davvero unica ed esemplare. Ad intervistare la dottoressa Di Rosolini sarà la prof.ssa Beatrice Lauretta, dirigente scolastico della Direzione didattica “Paolo Vetri” di Ragusa, ed ex docente di filosofia al liceo classico di Comiso. Ad interpretare i passi scelti da un’opera della stessa dottoressa, l’attrice Tiziana Bellassai, mentre al pianoforte accompagnerà il M° Danilo Ferro di Vittoria con brani di alto livello stilistico. Il commento teologico-spirituale sarà curato da p. Biagio Aprile e dal prof. Giuseppe Di Mauro. Ad introdurre il presente appuntamento sarà Nunziatina Asta Elia, presidente del Maria Cristina di Comiso – Valle dell’Ippari.
Tanti i testi su cui si mediterà, tutti di autori di levatura internazionale: Regine Detambel, Michel Petit, Arthur Conan Doyle, Chriss Kraus, Antoine de Saint-Exupéry, Gianni Solla, Flunnery O’Connor, Hermann Hesse, Jacob Burckhardt, S. Giovanni della Croce, Oswald Spengler, Makine, padre Domenico Canalella. Interessante si rivelerà il volto del “Cristo medico” attraverso la parola poetica ispirata di grandi autori e incarnata nel vissuto sofferto dei malati nel tempo del long Covid.
Il chiostro è stato considerato, sin dai tempi della fondazione dei monasteri in occidente, uno spazio chiuso in senso orizzontale e aperto lungo la direzione verticale. Ha da sempre voluto rappresentare lo spazio del raccoglimento dell’anima, l’habitare secum, isolato dalle distrazioni esterne, paragonabile ad un andare per il deserto, attento invece ai movimenti interiori nei quali è possibile scorgere lo sgorgare inatteso di sorgenti di grazia. Recuperando questo antico senso, gli enti promotori intendono rinnovarne la funzione dando la possibilità ad autrici donne di esprimere il loro sentire, la loro ricerca del divino, della verità e della giustizia, aprendo il senso riposto nelle parole alle supreme altezze dei risvolti teologici e spirituali.
Ogni appuntamento, pertanto, è caratterizzato da un percorso poetico-letterario opportunamente moderato, alla presenza dell’autrice, e con i commenti musicali e teologico-spirituali. Un’esperienza attraverso cui amplificare le melodie segrete dei paesaggi interiori, nei giorni di passaggio attraverso il solstizio d’estate.