Pubblicato il 25 Giugno 2022 | di Alessandro Bongiorno
0Camminare insieme
Con la celebrazione dell’Assemblea Sinodale Diocesana si è conclusa la prima parte del cammino sinodale aperto lo scorso 17 ottobre con la simbolica accensione della lampada in cattedrale e in tutte le parrocchie della Diocesi. È stata una fase di ascolto durante la quale è stato riscoperto un metodo sinodale che mette al centro l’ascolto e la partecipazione. Centinaia i gruppi sinodali attivati che hanno sintetizzato il proprio lavoro e il proprio cammino in circa 80 relazioni poi confluite nel documento che è stato consegnato al vescovo.
Durante l’Assemblea sinodale diocesana dello scorso 21 giugno, sono state presentate le novità introdotte nella relazione finale grazie ai contributi pervenuti in sede di pre assemblea diocesana e con le ulteriori sintesi prodotte dalle parrocchie e dai gruppi sinodali. Si tratta di vere e proprie integrazioni ma anche di sfumature che arricchiscono e completano il documento con il quale la Chiesa di Ragusa partecipa al Sinodo indetto da Papa Francesco.
C’è una sostanziale omogeneità in un po’ tutte le sintesi prodotte dai gruppi sinodali. Lo stesso modo di vivere e pensare la Chiesa, il confronto con realtà e problemi comuni un po’ a tutti, lo stesso orizzonte progettuale e di prospettiva. Ognuno ha arricchito questa fase di ascolto con il proprio originalissimo contributo e ha offerto alla Chiesa spunti e riflessioni in grado di generare scelte che si ritengono, su molti aspetti, non più rinviabili.
Anche durante l’Assemblea che si è tenuta nella chiesa del Preziosissimo Sangue sono emersi elementi di grande rilievo. Uno, suggerito da don Giuseppe Cabibbo, è stato ripreso nelle sue considerazioni finali anche dal vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, che lo ha offerto alla meditazione di tutti. Riguardava la delega ai laici di tutti gli aspetti economici e in qualche modo burocratici che attengono alla vita di una parrocchia, restituendo così i presbiteri al loro ruolo di pastori e guida delle anime.
Il vescovo, prendendo spunto dalle indicazioni di questa fase di ascolto, ha subito lanciato la proposta di concretizzare la forte richiesta di formazione con una settimana dedicata appunto alla formazione – su temi che saranno in seguito decisi – da tenersi nel mese di settembre per aprire insieme l’anno pastorale. E, sempre ispirandosi alle indicazioni emerse da quasi tutte le relazioni, ha annunciato che da settembre un ulteriore passo verso la sinodali sarà costituito da una maggiore e più stretta collaborazione tra le parrocchie che insistono in territori vicini e omogenei. «La collaborazione tra le parrocchie – ha evidenziato – sarà il primo passo all’insegna della sinodalità».
La relazione finale ruota attorno ad alcune parole chiave che sono presenti in maniera pressoché unanime, o comunque in percentuale molto alta in tutte le sintesi. Le parole chiave sono: Parola di Dio, Giovani e Famiglie, Partecipazione e ascolto, Formazione e Metodologia. Non è stato semplice ridurre in questi cinque aspetti la ricchezza delle tanti voci provenienti da parrocchie, organismi diocesani, movimenti, ambienti di vita.
È questo solo l’inizia di un percorso che continua e che si concluderà nel 2025 anno che, per la nostra Diocesi, coincide anche con il 75esimo anniversario della sua fondazione. Occorrerà ora dare un seguito a questa partecipazione entusiasta e a un metodo sinodale che ha iniziato a far breccia e che sta consentendo di recuperare elementi come l’ascolto, la partecipazione, la condivisione delle scelte e delle responsabilità allargando, ad esempio, i ruoli e le competenze di organismi come i consigli pastorali. Di sicuro sono state suscitate attese e speranze che vanno custodite e sapute tradurre in prassi pastorali e, ha aggiunto il vescovo, anche liturgiche.
La fase di ascolto del Sinodo non si è ancora conclusa. Proseguirà sugli elementi che emergeranno con il contributo dei vescovi all’interno della Chiesa italiana chiamata a sua volta a tradurre in percorsi sinodali gli elementi provenienti dalle singole Diocesi. Si entrerà così nella fase sapienziale e di discernimento che impegnerà la nostra Diocesi e i gruppi sinodali nei prossimi anni per poi concludersi nel 2025 con la fase profetica. Il cammino è quindi stato avviato e ora proseguirà. «È un percorso – ha sottolineato il vescovo – da compiere insieme perché il Sinodo è proprio l’espressione di una Chiesa che vuole camminare insieme. Camminare insieme in stile sinodale è sicuramente una sfida ma anche una profezia e una fonte di gioia».