Pubblicato il 31 Luglio 2022 | di Mario Cascone
0Accoglienza reciproca fra il Pastore e il gregge a lui affidato
È passato un anno dalla consacrazione episcopale di mons. Giuseppe La Placa e del suo servizio alla Chiesa di Ragusa. Non è ancora tempo di fare bilanci, anche se alcune considerazioni possono essere fatte. La prima riguarda l’impatto che il nuovo Vescovo ha avuto con la Diocesi: certamente positivo, denso di simpatia e di calore umano, di accoglienza reciproca fra il Pastore e il gregge affidato alle sue cure. Il nostro Vescovo si è posto con generosità al servizio della Chiesa diocesana, ha girato parecchio, ha conosciuto tante persone e tante situazioni, ha fatto trapelare una grande carica di amore verso tutti, ha palesato chiarezza di idee e di impostazioni pastorali, ma soprattutto voglia di incidere nella guida di una Chiesa che si pone al servizio di tutti, e degli ultimi in particolare.
Una seconda considerazione concerne la particolare attenzione che il vescovo La Placa ha avuto nei confronti dei sacerdoti. Di fatto egli ha cercato di conoscere uno per uno i presbiteri della nostra Diocesi, stimolandoli a curare la loro formazione culturale, spirituale e pastorale, sia attraverso gli incontri mensili di aggiornamento e di ritiro spirituale, sia mediante un corso di aggiornamento culturale di tre giorni e il corso di esercizi spirituali di cinque giorni. A questa densa attività formativa si sono aggiunti gli incontri di fraternità sacerdotali, concepiti come momento di preghiera e di condivisione fraterna di un gruppo ristretto di sacerdoti (una diecina al massimo). Non sono mancati i suggerimenti del Vescovo per una decorosa celebrazione eucaristica, nel rispetto dei criteri che devono guidare una liturgia bella e ordinata. Ai sacerdoti è stata indirizzata, in particolare, la prima lettera pastorale del Vescovo, presentata in occasione della Messa del crisma del giovedì santo.
Mons. La Placa si è incontrato, poi, con le aggregazioni laicali, con i ragazzi del catechismo, con i cresimandi, con i fidanzati, con le famiglie, recando in ogni incontro la sua Parola incoraggiante e capace di guidare nei sentieri della verità. Si può dire che in questo primo anno egli è stato un Vescovo, che ha vissuto in mezzo alla gente, in un clima di ascolto e di accoglienza, oltre che di valorizzazione dei ministeri laicali. L’azione pastorale della Chiesa, infatti, si fonda sua una sana sinergia tra l’opera dei presbiteri e quella dei laici, in un clima di sinodalità, che bandisca ogni forma di clericalismo.
La dimensione caritativa del suo ministero episcopale mons. La Placa l’ha evidenziata attraverso un costante dialogo con gli organismi della Caritas diocesana, della San Vincenzo e delle altre organizzazioni caritative. In diverse circostanze egli ha visitato i malati negli ospedali e nella case private, ma anche i carcerati della casa circondariale di Ragusa, recando conforto e consolazione. Ha seguito da vicino i progetti della Caritas, in particolare quello del “Presidio” di Marina di Acate, dove peraltro in quest’anno si è insediata una nuova comunità di suore, che intende seguire da vicino questo importante progetto.
Ringraziamo il Signore per questo primo anno di presenza del nostro Vescovo, assicurandogli la nostra preghiera e la nostra continua collaborazione.