Vita Cristiana vescovo servizio mensa alla Caritas

Pubblicato il 1 Agosto 2022 | di Vincenzo La Monica

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Carità come pienezza

Per noi cristiani la fede che non si incarna attraverso il servizio non è piena”.

È stato questo il messaggio che il nostro vescovo Giuseppe ha voluto lasciare durante la sua visita alla Casa Accoglienza “Io sono con te” di Comiso, in quello che è stato il suo primo contatto diretto con un servizio della Caritas diocesana.

Questo intendere la Carità come pienezza ci è parsa una costante che abbiamo ritrovato a ogni nostro incontro con il Vescovo. Ci ha colpito soprattutto l’attenzione al volontariato che si è espressa non solo nell’esplicita gratitudine, ma anche nel riconoscimento della forza magnetica che ha il servizio svolto nella gratuità di far innamorare tutta la comunità delle persone accolte, della loro vita e dei loro vissuti. La missione del volontario, come ribadito anche nel saluto ai nuovi volontari Caritas, è quella “di contagiare altre persone e far capire che il volontariato riempie interiormente ed arricchisce chi lo pratica.”

Ancora un riferimento al culmine, alla compiutezza dell’esperienza del dono di sé che abbiamo portato con noi anche nelle riflessioni sinodali che hanno coinvolto l’ufficio.

Al di là di questi riferimenti più propriamente pastorali che nei prossimi mesi riceveranno sicuramente nuovi impulsi, in questi primi 12 mesi il vescovo Giuseppe non ha mancato di farci sentire la sua presenza umana. Lo ha fatto scegliendo sempre modi e tempi che coinvolgessero il maggior numero di persone.

Ricordiamo certamente la visita al Presidio della Caritas a Marina di Acate quando il vescovo ha incontrato le famiglie di lavoratori presenti al Presidio ed è stato poi accompagnato in macchina per fare un giro tra le campagne e le abitazioni dei lavoratori, fermandosi anche in alcune case per ascoltare dalla viva voce dei braccianti le loro difficoltà e aspirazioni.

Autentico testimone della Chiesa in uscita il vescovo è rimasto molto colpito dalle condizioni di vita dei lavoratori, ma soprattutto, ancora una volta, dalla bella testimonianza dei volontari, nel servizio che svolgono in quella terra che sembra di nessuno e dove Presidio rappresenta la costante presenza, viva e attenta, dell’agire della Chiesa locale. Non è stato un caso, quindi, la sua precisa volontà di portare tutte le istituzioni a Marina di Acate a novembre 2021 e di coinvolgerle in una presa di impegno che è stata nei mesi successivi ribadita e richiesta anche dal Prefetto di Ragusa.

In questo anno, oltre a garantire continuità ai servizi già esistenti, mons. La Placa ha avviato alcune iniziative che, ci pare, caratterizzano la sua visione. Ricordiamo sicuramente l’avvio del Centro aggregativo “C’è Tempo” presso i locali della parrocchia San Pier Giuliano Eymard e l’impulso a rinforzare l’attività di contrasto alla povertà educativa con il progetto di Caritas italiana “Spazio Young” che vede coinvolte le parrocchie di Acate, Scoglitti, Santa Croce Camerina e del centro storico di Ragusa.

E nel nostro cuore sono anche le ore che ha donato alle sorelle e ai fratelli in difficoltà, magari incontrati senza preavviso, come avvenuto per i ragazzi disabili che partecipavano all’attività assistita con gli asini in Contrada Magnì o in momenti più strutturati.

Indimenticabili i momenti conviviali preparati dal servizio Grave Marginalità e Housing First in occasione del Natale e dal Ristoro San Francesco per la Pasqua. In quelle occasioni il vescovo è stato amico fra gli amici dimostrando la sua simpatica affabilità e consegnandoci anche un messaggio di gioiosa fiducia nelle capacità dell’uomo: “Coltivate sempre i sogni che sono nel vostro cuore e guardate sempre alla speranza. Non smettete mai di farlo.”

E noi non smetteremo di essere Caritas.

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