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Pubblicato il 10 Agosto 2022 | di Redazione

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Prevenzione e pro-azione per evitare abusi sui minori

Umiltà, unità, umanità cordiale: queste le tre cifre dello stile pastorale dell’episcopato del nostro Vescovo, con il quale mi sono subito trovata a collaborare nello spirito di sinodalità e comunione di intenti. Il 20 Agosto dello scorso anno, infatti, a poco più di un mese dal suo insediamento,  Mons. Giuseppe La Placa, preso atto della mia nomina di referente diocesano del Servizio tutela dei minori e delle persone vulnerabili, voluta, in linea con le linee guida della Cei del 24/06/2019, dal suo predecessore mons. Carmelo Cuttitta, ha confermato con fiducia il mio incarico pastorale affiancandomi a supporto un’équipe multidisciplinare di esperti. E’ stata da subito evidente la volontà del nostro Vescovo di rispondere all’emergenza sociale grave e globale degli abusi sui minori, con interventi non solo repressivi ma di natura preventiva, di cura, custodia e protezione dei più piccoli. Prevenzione e pro-azione, è questo l’indirizzo assunto dal nostro Vescovo, in linea con lo spirito di conversione personale e comunitaria sollecitato da Papa Francesco. La prima volta che, l’equipe del Servizio tutela minori e persone vulnerabili ha incontrato il Vescovo Giuseppe, ricordo il calore con cui ci ha accolti, la sua manifestata gratitudine nei nostri confronti, nonché la fiducia e la speranza con cui ha guardato a questo servizio, quasi a rivolgerci l’augurio di non trovarci mai a dover sanare le ferite devastanti che l’abuso provoca alle vittime coinvolte ma nello stesso tempo di operare in un’ottica di prevenire la drammaticità di tali esperienze. Porto ancora con me il gusto della sua benedizione, segno di uno spessore spirituale che arricchisce il profilo umano: è come se avessi ricevuto al contempo la carezza di Dio e l’abbraccio di un padre che guida e sostiene con amorevolezza e nel suo ruolo di “vicario di Cristo”. La guida del Vescovo Giuseppe in questo anno è stata caratterizzata da uno stile relazionale che accorcia le distanze e privilegia il chiamare per nome, le relazioni corte, al di là dei ruoli e delle responsabilità. Sentirmi da subito in comunione con il mio Vescovo ha rinvigorito in me l’impegno a portare avanti questo incarico nell’ottica di promuovere innanzitutto una cultura di tutela e prevenzione, un vero e proprio cambio di mentalità, all’interno della stessa comunità ecclesiale. In accordo con il Vescovo, attiveremo, dal prossimo ottobre, dei percorsi di formazione e delle iniziative per sensibilizzare il clero, gli organismi di partecipazione e gli uffici pastorali diocesani sotto il profilo della tutela dei minori. D’altronde, un altro aspetto evidente del suo stile pastorale è, infatti, il desiderio di unità e comunione tra le comunità parrocchiali, i vari movimenti e realtà ecclesiali presenti. Credere alla possibilità di portare avanti una pastorale integrata è una sfida che ho colto da subito, cercando di agire da cristiana con un senso di appartenenza più ampio che include quello della parrocchia di appartenenza ma che promuove il superamento di quello che mons. La Placa definisce “la pastorale del campanile”. Ci siamo ritrovati quindi, nella corresponsabilità, a pensare al Servizio di tutela dei minori come ad un’azione trasversale che attraversa tutti gli uffici diocesani e non come un ufficio in più da aggiungere, tra gli adempimenti, all’elenco dei servizi della nostra diocesi: l’intento è vincere le logiche della delega e far maturare la consapevolezza e la corresponsabilità comunitaria, con l’obiettivo di aiutare i nostri sacerdoti e tutte le realtà pastorali che operano, a qualsiasi titolo, in rapporto con i minori e le persone vulnerabili, a consolidare una cultura di cura e protezione e adottare buone prassi che supportino la costruzione di ambienti più sicuri per i più piccoli.

Delizia Di Stefano

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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