Pubblicato il 26 Settembre 2022 | di Redazione
0Un rinnovato patto educativo con famiglia, istituzioni e società
L’augurio per l’inizio del nuovo anno scolastico è di rientrare nella “normalità” recuperando pienamente il valore dello studio, delle relazioni e delle esperienze decisive nella formazione degli alunni, diventate più esili con la pandemia.
La lenta ripresa sta facendo di nuovo apprezzare il valore del “noi”: finalmente siamo sollecitati a guardare oltre la propria individualità e a sentirci parte di una comunità più grande.
L’esperienza della didattica a distanza ha imposto una ridefinizione delle relazioni e delle comunicazioni con l’uso degli strumenti digitali, diventati indispensabili supporti formativi per migliorare l’apprendimento da parte degli studenti.
Una delle sfide che la scuola deve affrontare è quella di tesaurizzare le buone prassi scaturite dall’emergenza, che hanno consentito di sviluppare modalità organizzative e didattiche più funzionali ai bisogni formativi dell’utenza.
La condizione di isolamento sperimentata da tanti bambini e ragazzi ha lasciato in loro delle tracce che adesso vanno cancellate recuperando il valore della vita sociale sia a scuola che altrove.
In questo contesto, con le parole di Papa Francesco: “la scuola è anche luogo privilegiato di promozione della persona” e, con la sua funzione sociale, costituisce un centro di formazione, animatrice di solidarietà, di saperi e di etica civile.
Con la riapertura scolastica occorrerà contrastare l’impoverimento educativo con un rinnovamento del sistema educativo e, in particolare, della didattica, ancora legata alla trasmissione della conoscenza fine a sé stessa orientandosi, piuttosto, verso lo sviluppo di una cultura della competenza che certifichi le abilità e le competenze acquisite dagli alunni.
In una società multiculturale il valore sociale della scuola è nell’essere presidio di integrazione e di coesione poiché essa è il primo luogo dove i bambini sperimentano che le diversità sono ricchezze e che il valore di ogni persona è un bene a cui la comunità non deve rinunciare.
La sfida che la scuola è chiamata ad affrontare va supportata da un rinnovato patto educativo con la famiglia, le istituzioni e la società, con le quali condividere il compito della responsabilità educativa, che non può essere delegata solamente al docente.
L’auspicio è che anche le opportunità offerte dal PNRR possano eliminare alcune delle criticità esistenti, ridando centralità al sistema scolastico e valorizzando l’impegno e la professionalità che caratterizzano il mondo della scuola.
Oggi più che mai agli educatori è affidato un messaggio di speranza e di ottimismo, che va trasmesso alla comunità scolastica e, in particolare, ai bambini e ai ragazzi: guardando la loro esuberanza, ci si specchia nei loro sogni, ai quali abbiamo il dovere di aiutarli a credere di poterli realizzare.
Maria Grazia Carfì