Pubblicato il 27 Settembre 2022 | di Redazione
0Più che semplici studenti
Ci scusiamo con i sismologi se ad agosto hanno registrato nel ragusano delle scosse sismiche, ma potete stare tranquilli, erano un terremoto di energia, amicizia e libertà causato dal campo del Movimento Studenti di Azione Cattolica di Ragusa.
In tre giornate ci siamo incontrati, ci siamo dati dei propositi, abbiamo incontrato l’altro e librato alla ricerca di un nuovo equilibrio in cui entrambi potessimo costruire una nuova relazione.
Il titolo del campo: “Tutto ruota intorno a noi”, potrebbe sembrare poco coerente con gli ideali del MSAC, ma non si tratta di uno slogan autocelebrativo, anzi, si tratta di un invito a prenderci del tempo in cui vivere i nostri silenzi, riscoprirci e confrontarci con l’altro.
Abbiamo messo fine alla monotonia quotidiana respirando un’aria nuova, ricca di stimoli, sentendo sempre a noi molto vicina la famiglia dell’Azione Cattolica.
Ci sono ancora tanti sogni in cantiere, ma per adesso riviviamo l’esperienza del campo attraverso le parole di Paola:
“Dove sei andata? Cosa hai fatto? Perché?” Queste sono alcune delle domande che mi sono state poste al mio ritorno e devo ammettere che rispondere non è stato facile.
Prima di partire ero scettica, avevo paura di annoiarmi o di non riuscire a fare nuove amicizie, ma una volta arrivata al campo ho capito che mi sbagliavo.
Ho visto negli occhi dei partecipanti la stessa luce che brillava nei miei, una luce ricca di entusiasmo, voglia di fare e curiosità. Ho conosciuto tanti ragazzi con cui ho condiviso la quotidianità, con cui ho parlato, mangiato, dormito e anche discusso. È proprio grazie alla condivisione che il MSAC si fa strada tra noi studenti, così da farci capire che non siamo solo dei semplici ragazzi con l’obbligo di studiare, ma siamo delle voci, delle idee e soprattutto cambiamento.
Durante le attività del campo mi sono trovata, faccia a faccia, come in uno specchio, con me stessa. Grazie ai momenti di riflessione ho capito che mettere noi stessi al primo posto non è da egoisti, anzi ci aiuta ad avere un rapporto migliore con gli altri e con il mondo che ci circonda; come potrei apprezzare il prossimo se guardandomi allo specchio non mi riconosco?
In queste giornate abbiamo parlato di conflitti armati, di inclusione didattica e di sostenibilità ambientale e lavorando in gruppo e proponendo le mie idee, mi sono sentita, per la prima volta nella mia vita, utile e importante per il mondo che mi circonda.
“Se potessi, rifaresti il campo una seconda volta?” è stata la domanda che mi ha posto mio padre e a cui ho risposto con un ampio sorriso e uno scintillio negli occhi. Ripensando a tutte le esperienze, le risate, le lacrime e gli abbracci sono felice di dire: “Sì, rifarei il campo altre mille volte!”.
L’equipe MSAC