Pubblicato il 6 Ottobre 2022 | di Redazione
0Il volo di Icaro…ma con finale aperto!
Icaro era stato avvertito dal padre di non volare troppo in alto, cioè troppo vicino al sole, altrimenti le sue ali fatte di piume e cera si sarebbero sciolte. Nonostante le raccomandazioni, Icaro volò più alto del dovuto, le ali si sciolsero e cadde nel “mare di Icaro”.
Perché Icaro non ha dato retta al padre, pur sapendo che avrebbe potuto pagare con la sua vita? Basterebbe guardare un po’ in noi stessi per trovare la risposta, perché prendiamo sempre delle decisioni a volte contorte senza conoscerne le conseguenze. Chissà se voleva farcela anche contro le leggi della fisica e dimostrarlo al padre con soddisfazione. Quando si hanno delle aspettative alte, la convinzione di poterle realizzare va oltre il riconoscimento delle proprie capacità. Proprio perché ciò che spinge a crederci e a farlo non resiste ai limiti, né alle raccomandazioni.
Per quest’anno scolastico non mi sono prefissata il raggiungimento di buoni voti, ma di essere una persona migliore di prima; tuttavia, non potrei mai riuscirci se mi basassi su delle valutazioni che si presentano come dei limiti. Ciò che mi permette di aspettarmi molto da me stessa è anche La Fenice, il giornale del mio istituito. Nella Fenice si ritrovano persone che ne fanno un progetto prezioso, ma da migliorare. Scrivo per La Fenice da nemmeno un anno, ma ad oggi è per me fondamentale, perché credendo in un miglioramento nel giornale, credo in un miglioramento in me.
Il nostro giornale non è solo scrittura, è passione, ambizione e determinazione. Vorrei migliorare il giornale facendo dei continui strappi alle regole, stravolgendo le regole per crearne di nuove, perché per il miglioramento serve azzardare e saperne accettare qualsiasi conseguenza.
Icaro è un personaggio della mitologia greca che non per forza deve insegnarci una sopravvalutazione imprudente delle proprie capacità, ma possiamo ricavarne che le ambizioni vanno rincorse, facendo attenzione a restare con i piedi per terra.
Siate sempre come Icaro, ma come se non conosceste la fine del mito.
Leandra Galesi