Vita Cristiana

Pubblicato il 26 Ottobre 2022 | di Emanuele Occhipinti

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Maria nella vita e nella devozione di San Francesco

Al tempo dei “grembiulini”, neri, blu o bianchi, ma tutti con i fiocchi enormi, le cartelle avevano le fibbie ed il 4 ottobre, giorno dedicato al santo patrono d’Italia, San Francesco, era vacanza.

Anche ora, che la scuola comincia in settembre, ottobre è il mese di San Francesco, sempre meno ricordato come patrono della nazione e sempre più come il Santo che si prende cura del creato e chiama fratello il sole e il vento, sorella la luna e l’acqua e madre la Terra.

Al tempo dei “grembiulini” ma anche al tempo degli smartphones, ottobre è il mese della devozione al Santo Rosario e i nati sotto il segno della bilancia, ovunque ed in special modo dalle nostre parti, avevano e hanno come primo o secondo nome Rosario in onore proprio alla Beata Vergine venerata come Madonna del Rosario.

Ci è sembrato allora intrigante trovare un collegamento tra queste due ricorrenze di ottobre e ci è piaciuto individuarlo nella speciale presenza di Maria nella vita di San Francesco.

Non ci vogliono grandi studi infatti per riconoscere questo legame: basterebbe visitare le chiese e i luoghi francescani. San Francesco infatti, come ricordano i biografi, era “animato da indicibile affetto per la Madre del Signore Gesù”, e pose in tal modo le basi del grande amore con il quale l’Ordine Francescano ha venerato nei secoli la Madre di Dio, la donna che ha dato a Gesù Cristo “la vera carne della nostra umanità e fragilità… rendendolo nostro fratello”.

Francesco espresse il suo amore alla Madonna anche con un particolare affetto per un suo santuario, la Porziuncola; “voleva che l’Ordine dei minori crescesse e si sviluppasse sotto la protezione della Madre di Dio là dove, per i meriti di lei, aveva avuto inizio”. Lì volle morire. Verso Maria nutriva un’ardente venerazione non ridotta a forme devozionistiche né innalzata a riflessioni teologiche ma che semplicemente si manifestava nella preghiera.

La preghiera, ed in special modo quella del Rosario, ci richiama in ottobre, memoria storica, visioni, cammini di fede e fervore che vengono da lontano e portano l’effige di Maria Vergine.

Il giorno 7 viene festeggiata la Beata Maria Vergine del Rosario, non importa se ricollegata alla battaglia di Lepanto o, tre secoli prima, all’apparizione di Maria a San Domenico da Guzman. E’ sufficiente ricollegarla alla raccomandazione di Maria stessa a Lourdes. Il Rosario è la preghiera che ci avvicina maggiormente a Gesù; è una preghiera contemplativa, la preghiera del cristiano che affronta il cammino della fede seguendo le orme e l’esempio di Maria.

Le riproponiamo queste dimensioni della vita di fede, che si fondono in unicità, ora nelle forme frutto di sensibilità più tradizionali, ora nelle forme più moderne d’impegno per la cura del creato e per l’educazione all’ “ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”, della quale Francesco “il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani” è “l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole”.

 

 

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Autore

Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora dal 1990 presso Banca Agricola Popolare di Ragusa, dove attualmente dirige il Mercato Imprese. E’ impegnato nell’associazionismo e nel volontariato nazionale ed internazionale, settori per i quali svolge anche il ruolo di formatore. Già presidente diocesano di Azione Cattolica, è, in atto, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Ragusa e vicepresidente Unitalsi Ragusa.



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