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Pubblicato il 27 Ottobre 2022 | di Emanuele Occhipinti

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La terra subisce i terribili abusi dell’uomo

La foce dell’Irminio brucia; ancora una volta, come è stato anni fa per la Pineta di Chiaramonte Gulfi e lo scorso anno per il Parco di Calaforno tra Monterosso e Giarratana, il territorio ibleo è teatro di danni incalcolabili all’ambiente, all’economia, alle persone. Passata l’inevitabile botta emotiva, perché guardando anche le sole immagini viene veramente da piangere, passa anche la spinta etica, in una sorta di insana rassegnazione. Voci autorevoli rimangono inascoltate nel porre la questione ambientale tra le priorità etiche nonché politiche e legislative. Con detta autorevolezza Papa Francesco è tornato, in occasione dell’evento Economy of Francesco, ad Assisi, a ribadire che “noi uomini, in questi due secoli, siamo cresciuti a scapito della terra. È stata lei a pagare il conto!”. La terra subisce i terribili abusi commessi dall’uomo. Basta fare una passeggiata lungo la provinciale che da Marina di Ragusa porta a Donnalucata per toccare con gli occhi e col cuore l’ambiente ucciso. Sul tema della salvaguardia del creato (come profeticamente lo definisce l’insegnamento sociale della Chiesa), impegno che per i credenti è parte integrante dell’annuncio cristiano, in quanto detto annuncio “possiede un contenuto ineludibilmente sociale” (cfr. Evangeli Gaudium n. 177), i cattolici sono in ottima compagna di un movimento, vasto, strutturato e competente che si occupa di ambiente, tanto che possiamo dire che la sensibilità per l’ambiente è oggi diffusa, soprattutto tra i giovani. Ma ineluttabilmente si fa fatica. Per primo, a superare i piccoli egoismi che ci distanziano da una vita di buone prassi: non tutti differenziamo bene, non tutti inquiniamo meno, non tutti, nella vita aziendale, siamo attenti e solleciti alle tematiche della sostenibilità di cui la salvaguardia dell’ambiente è una della tre gambe e sicuramente la più muscolosa. Le buone prassi sono a macchia di leopardo e sembrano più un pensiero elitario che un pensare comune ed ordinario. Potremmo prendere un semplice esempio che mi ha favorevolmente colpito: in Svizzera, durante le fiere o gli eventi pubblici che richiamano molte persone, se compri una lattina o una bottiglietta d’acqua di plastica la paghi 2 franchi in più; però ti consegnano un gettone con il quale, restituendo la lattina o la bottiglietta, in qualunque esercente, vieni rimborsato della cauzione. Ma senza andare così lontano, a Scicli, Legambiente Kiafura è stata partner quest’anno di un evento denominato MAST Festival 2022-Like a Rolling Stone, 3 giorni di musica ed arte, durante i quali la nota associazione ambientalista si è fatta garante dell’applicazione dei principi di sostenibilità e delle buone pratiche ambientali. Sono esempi che esprimono il desiderio di partecipazione e lo spirito di collaborazione con le pubbliche amministrazioni, che vanno aiutate ed incoraggiate a promuovere azioni e campagne educative: questo è un compito che le associazioni ed i gruppi ambientalisti fanno di già e possono incrementare. Positivo appare, ancora per citare un esempio, la Settimana dell’Ambiente, la manifestazione promossa dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa, già alla terza edizione, dedicata alla conoscenza del territorio, degli ecosistemi marini e terrestri e alla riqualificazione ambientale. In secondo luogo, c’è sempre chi si diverte ad appiccare il fuoco per disattenzione, piromania o speculazione ovvero c’è sempre chi butta materassi, immondizia ed eternit sul ciglio della strada o in campagna. Probabile che in questi casi non basta il “fatto educativo” occorre un fatto dissuasivo che sottolinei quanto importante è l’ambiente e quanto delittuosa è la sua distruzione. Le amministrazioni locali, regionale e nazionale stentano sul tema dei rifiuti e della salvaguardia ambientale; ci aspettiamo che questi temi, passati i proclami elettorali, diventino concrete attenzioni anche legislative; le proposte non mancano, frutto di studio e di serietà. E se cominciassimo da una bella passeggiata con la novella deputazione regionale e nazionale per osservare lo stato dei siti naturalistici della nostra provincia?

 

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Autore

Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora dal 1990 presso Banca Agricola Popolare di Ragusa, dove attualmente dirige il Mercato Imprese. E’ impegnato nell’associazionismo e nel volontariato nazionale ed internazionale, settori per i quali svolge anche il ruolo di formatore. Già presidente diocesano di Azione Cattolica, è, in atto, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Ragusa e vicepresidente Unitalsi Ragusa.



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