Cultura

Pubblicato il 28 Ottobre 2022 | di Redazione

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“La zingara del buon Dio”

L’11 ottobre scorso, presso la Basilica S. Giovanni Battista di Vittoria, è stato presentato il nuovo libro dell’autore Ernesto Preziosi dal titolo “La zingara del buon Dio”, libro che racconta la storia di una grande donna: Armida Barelli. L’incontro è stato organizzato dalla Diocesi di Ragusa, dall’AC di Vittoria, dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e l’Azione Cattolica Italiana.

L’autore ha dialogato apertamente con due giovani laici, Sofia e Francesco, educatori dell’azione cattolica, che seguendo il filo luminoso della vita di Armida Barelli, hanno posto domande e palesato le proprie curiosità nei confronti di questa figura. Preziosi attraverso il suo libro ha voluto omaggiare la figura di una donna che è stata capace di affermarsi grazie alla sua fede riuscendo a modificare la visione del genere femminile, non solo nella Chiesa, ma anche e soprattutto nella società.

“Essere battezzati significa essere figli di Dio. Il battesimo come culto fondamentale della vita”, afferma Preziosi per spiegare che la nuova visione, la nuova consapevolezza, la nascita della conversione di Armida Barelli, parte proprio dal battesimo; rintracciandone il valore scoprirà la sua via per arrivare a Dio.

Un incontro che cambierà il corso della vita di Armida è quello con Agostino Gemelli; lo incontra quando era un giovane francescano, infatti lei stessa si avvicinerà al “francescanesimo”, condividendone gli ideali: “E’ accanto a padre Gemelli nel dar vita all’Università Cattolica con cui opera nella promozione di una cultura popolare: tante sono le giovani che dal Sud si recano a studiare a Milano e che rientrano nei rispettivi territori divenendo un fattore di sviluppo” afferma l’autore.

Tra le tante curiosità poste dai due giovani laici durante il dialogo con l’autore, c’è quella riguardante la Gioventù Femminile: “mi chiedevo, accettando di dirigere la Gioventù Femminile, quale è la novità della figura di donna che Armida ci propone?” interviene Sofia.

“Il suo impegno nella prima metà del ‘900 è caratterizzato dalla fondazione di una associazione di giovani donne, in pochi anni ne riunisce alcune centinaia di migliaia. Attraverso una formazione intensa e collegandole con un giornale favorisce l’emancipazione femminile formando personalità forti capaci di un protagonismo inedito nella Chiesa e nella società civile” dice Preziosi.

L’impegno di Armida per la fondazione della Gioventù Femminile di Azione Cattolica va oltre le aspettative; il suo pensiero, la sua storia coinvolge moltissime giovani donne tanto che, ben presto, viene riconosciuta come “Sorella maggiore”. L’autore poi si sofferma sulla formazione svolta dalla Barelli, attualizzandone l’importanza, in quanto anche oggi “formarsi” è la base per la crescita e la consapevolezza del proprio se: “C’era in lei un esame continuo del proprio comportamento, infatti durante gli esercizi spirituali, si capisce, lei si formava profondamente. Ciò incideva nella formazione della sua coscienza. Armida ci testimonia che i risultati grandi vengono fuori da ciò.”

La Barelli stessa diceva: “Studiate sorelle, perché il mondo in cui viviamo è difficile e per capirlo, per avere ragione in questo mondo, dobbiamo conoscerlo, dobbiamo studiare.”

Dunque potremmo affermare che è nella formazione o, meglio ancora, nell’autoformazione, che Armida trova le capacità per affermarsi come leader. Niente di più attuale.

Ernesto Preziosi dunque presenta una donna, una leader, con il motto di “riunire, formare e dare testimonianza cristiana”, insomma un esempio da seguire, una “sorella maggiore” che ci può guidare e indicare la giusta via da intraprendere.

 

Martina Palacino

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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