Politica

Pubblicato il 4 Novembre 2022 | di Vito Piruzza

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Riflessioni post elezioni

Abbiamo oramai alle spalle questa tornata elettorale che alla fine apparentemente non ha riservato grandi sorprese; i sondaggi ci avevano già preparato sostanzialmente al risultato poi uscito dalle urne, le variabili rispetto ai risultati attesi sono stati sostanzialmente frutto di scelte più o meno azzeccate riguardo alle alleanze ma che comunque non avrebbero inciso in modo determinante sul quadro generale.

Per quanto mi riguarda evidenzio solamente la clamorosa smentita “postuma” di uno dei più celebri aforismi di Andreotti, esattamente all’opposto di come lui diceva queste elezioni hanno dimostrato che “il potere logora chi ce l’ha”!

Ma adesso si cambia pagina! C’è un nuovo Parlamento con una maggioranza chiara in tutte e due le Camere, possiamo mandare in soffitta gli slogan populisti relativi ai governi “non legittimati dal voto popolare” (ma lo erano dalla Costituzione!) e attendiamo con fiducia, e non poca ansia le scelte riguardo ai tanti problemi del nostro Paese le cui soluzioni durante la campagna elettorale sembravano semplici …

L’unico auspicio adesso è che dopo le pappette indistinte della stagione dei governi di unità nazionale, la chiarezza delle posizioni e della maggioranza corrobori un pochino la fiducia nella democrazia che nel nostro Paese è andata scemando, di cui poco si parla e su cui invece credo che valga la pena di spendere una parolina.

Nonostante la polarizzazione ideologica che avrebbe dovuto in qualche modo scaldare gli animi la percentuale dei votanti è scesa di 9 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni politiche: la più brusca caduta percentuale mai registrata! I picchi più alti tra l’altro nel mezzogiorno con punte del 15% (Molise e Campania); la sfiducia nella democrazia, ovviamente, è maggiore dove le risposte dello Stato sono più carenti!

In Sicilia la flessione dei votanti è stata maggiore del 5% e scommetterei che il dato più contenuto solo in minima parte sia dovuto alla coincidenza delle elezioni regionali, e in gran parte invece all’irruzione nella scena politica del fenomeno Cateno De Luca che ha incanalato il malessere democratico trasformandolo in voto di protesta. Nella nostra provincia poi ha votato poco più della metà degli elettori, il 12% in meno delle precedenti elezioni politiche!

E non è l’unico segnale di una seria incrinatura del rapporto con la democrazia!

Il sistema elettorale delle elezioni politiche è stato ampiamente criticato al grido di “non ci è più consentito di scegliere chi ci governa”; ebbene alle elezioni regionali dove invece si vota con le preferenze e quindi si può “scegliere” chi ci governa, ebbene la percentuale di chi ha espresso il voto di preferenza nella nostra provincia è poco più della metà e in alcuni partiti meno del 40%…

Non so se siamo ancora in tempo, ma una seria riflessione sul rapporto tra cittadini partiti e democrazia credo che la classe dirigente di questo Paese la debba fare senza omettere un serio “mea culpa”.

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