Vita Cristiana

Pubblicato il 4 Dicembre 2022 | di Redazione

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Maria Santa e Immacolata

In Maria Immacolata celebriamo l’immenso dono che Dio ha fatto a una creatura umana. Il dono di grazia che l’ha resa piena di bellezza nella totalità del suo essere “senza macchia e senza ruga, adorna dagli splendori dello Spirito” Panaghia: TuttaSanta.

Maria di Nazareth, figlia di Adamo, figlia di Sion della stirpe d’Israele, sorella nostra in umanità sin dal primo istante della sua venuta al mondo, è l’unica persona umana che, per sola grazia di Dio-Trinità, è stata concepita senza quella macchia di cui l’umanità è stata toccata.

Di fronte a questa santità di Maria il popolo di Dio sin dalle origini del cammino ecclesiale, sotto l’influsso dello Spirito santo, ha percepito per istinto di fede che solo lei è la “TuttaSanta” della Chiesa. Mentre noi siamo stati concepiti con il peccato originale.

Nella seconda parte dell’Ave Maria il popolo si rivolge a lei con queste parole: “Santa Maria, prega per noi peccatori”.

Questo immenso dono di Dio è inserito pienamente nel progetto salvifico del mistero della redenzione pasquale.

La risposta a questo progetto di Dio si trova nelle stesse parole che Maria eleva nel cantico del Magnificat: “… il mio spirito esulta in Dio mio salvatore” (LC;1,47). Maria riconosce che il Dio potente è il suo salvatore, il salvatore di sua madre.

I teologi affermano che in vista dei meriti di Cristo, cioè della sua venuta al mondo, la vergine è stata redenta in modo sublime con una redenzione preservativa che la inserisce nel campo della redenzione: è questo il miglior modo di come una creatura è stata salvata dal figlio prima ancora di compiere l’opera pasquale della passione, morte e resurrezione.

La chiesa “in Maria ammira ed esalta il frutto più eccelso della redenzione, ed in essa contempla con gioia, come in una immagine purissima, ciò che essa desidera e spera di essere nella sua interezza” (Sacrosanctum Concilium n°103).

La verità di fede sull’Immacolata Concezione è contenuta nel testo lucano dell’Annunciazione, in quella espressione unica in tutta la scrittura: “Chaîre- Kecharitoméne (LC 1,28) “rallegrati piena di grazia”. Maria è piena di grazia a tutti i livelli di crescita. È bellezza donata nella gradualità discendente ed è bellezza compiuta dalla libertà ascendente.

L’espressione “piena di grazia” indica il contenuto di quella grazia che Maria ha ricevuto da Dio, in vista della maternità salvifica destinata a generare nella carne il figlio di Dio. “Piena di grazia” cioè stracolma della grazia santificante, che l’ha reso senza macchia; ricolma di Spirito santo; bellissima, luminosa ecc.

Si tratta di uno stato costante, permanente che irradia tutta l’esistenza della vergine. “Maria Santissima, diciamo immacolata!, cioè innocente, cioè stupenda, cioè perfetta; cioè la donna, la vera donna ideale e reale insieme; la creatura nella quale l’immagine di Dio si rispecchia con limpidezza assoluta, senza alcun turbamento, come avviene in ogni creatura” (Paolo VI, Omelia 8-12-1965).

Il dogma sull’Immacolata Concezione definito da Papa Pio IX si sofferma sull’esenzione del peccato originale: “la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento” (Pio IX, Bolla dogmatica Ineffabilis Deus 1854).

Il concilio Vaticano II nella Lumen Gentium al capitolo VIII mette in evidenza l’aspetto positivo della formula quando afferma: “immune da ogni macchia di peccato, quasi plasmata dallo Spirito Santo e resa nuova creatura. Adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità del tutto singolare, la vergine di Nazareth è salutata dall’angelo “piena di grazia (LC. 1,28)” (Lumen Gentium n. 56). È lo Spirito Santo che è presente all’inizio della storia di Maria rendendola tutta santa come la chiamano i padri della Chiesa orientale. La redenzione ha un duplice effetto: giustificazione della colpa (aspetto negativo); e la vita nuova in Cristo (aspetto positivo).

Nel progetto di Dio tutti siamo coinvolti “per essere santi e immacolati al suo cospetto” (Ef. 1,4). Quello che per singolare grazia è avvenuto in Maria in vista dei meriti di Cristo, per noi si è realizzato nel battesimo che ci ha inseriti in Cristo facendoci passare dal peccato alla grazia.

Nell’Immacolata Concezione Maria viene preservata dal peccato originale, nel battesimo siamo liberati dalla colpa della caduta dei progenitori: è la stessa “pienezza di grazia” data a Maria che viene elargita anche a noi. A Maria la grazia singolare del perdono che preserva viene comunicata in vista della sua singolarissima e unica missione di madre di Dio, a noi viene data la grazia di un perdono che ci santifica.

Dio fa grazia sempre in vista di un compito, di una missione egli non elargisce doni privati, ma ricchezze da condividere! Nel cammino della vita cristiana, dobbiamo sempre tornare alla grazia delle origini, il cui nome è sempre e solo misericordia.

Francesco Forti

 

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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