Politica

Pubblicato il 5 Dicembre 2022 | di Redazione

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Al lavoro il nuovo governo regionale

Se a livello nazionale il voto degli italiani ha voluto indicare un percorso di discontinuità rispetto al passato, in Sicilia ha premiato il lavoro e i risultati del governo Musumeci confermando il forte radicamento di un elettorato di centrodestra nell’Isola. La proposta del presidente Renato Schifami è stata largamente apprezzata. Anche in provincia di Ragusa hanno prevalso scelte legate alla continuità con il ritorno all’Ars di tre parlamentari su quattro (Giorgio Assenza, Nello Dipasquale, Stefania Campo) e la “promozione” dell’ex sindaco di Modica Ignazio Abbate che correva con le insegne della Democrazia Cristiana. Gli elettori iblei hanno mostrato di non lasciarsi influenzare dall’apocalisse dei social network che disprezza tutto e tutti preferendo affidarsi a chi li aveva già rappresentati. Un segnale chiaro come può essere un voto espresso (e a questo stiamo purtroppo perdendo l’abitudine) indicando la preferenza.

Il ritorno della Democrazia Cristiana, con il progetto lanciato dall’ex governatore Totò Cuffaro, è forse la novità politica più rilevante. Lo Scudocrociato porta all’Ars cinque deputati e sottrae spazi e linfa politica alla Lega (è il caso ad esempio della provincia di Ragusa dove l’unico uscente non rieletto era proprio un esponente del Carroccio) e ad altre forze probabilmente più estreme. Sarà il tempo e l’azione concreta portata avanti a dire se sia solo un’operazione di marketing politico (sfruttando un “marchio” che ha scritto importanti pagine di storia del nostro Paese e della Sicilia stessa) o se sia anche un progetto in grado di dare espressione in un contesto contemporaneo ai valori del cattolicesimo sociale.

La nuova stagione politica è iniziata purtroppo con veti, imboscate, personalismi che di certo non aiutano il presidente Schifani. Ne è rimasto vittima anche il parlamentare ragusano Giorgio Assenza cui Fratelli d’Italia aveva assicurato un posto in giunta. Al momento di leggere i nomi degli assessori il suo, però, non c’era. Un colpo basso e una mancanza di attenzione al territorio ibleo. Spetterà al presidente Schifani cercare di ridare smalto a una maggioranza che, a pochi giorni dall’insediamento dell’Ars, mostra già sintomi che non inducono all’ottimismo. I problemi da aggredire paiono, tra l’altro, essere abbastanza seri come ha evidenziato anche la Corte dei Conti che ha individuato un buco di un miliardo di euro nei conti che il governatore uscente Nello Musumeci ha trasmesso al suo successore. Occorrerà anche rimettere in corsa la macchina della Regione per completare nei tempi e nei modi previsti gli interventi finanziati con il Pnrr e con le altre risorse messe a disposizione dall’Ue. Il lavoro, la formazione, le infrastrutture, la sanità, la valorizzazione dei beni culturali sono i settori che più necessitano di un’azione incisiva in una Sicilia che continua a pagare prezzi altissimi allo spopolamento e all’abbandono della propria terra soprattutto da parte dei giovani.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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