Vita Cristiana

Pubblicato il 21 Dicembre 2022 | di Redazione

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Un presepe in ogni famiglia

Un presepe in ogni casa per far rivivere la notte di Betlemme. Non può mancare. Dai più semplici a quelli che richiedono tempo, passione e spazi idonei. Dalla terracotta ai materiali più vari, ognuno saprà come rendere unica e originale la propria rappresentazione della Natività.

Abbiamo chiesto a don Corrado Garozzo, cultore dell’arte presepiale, di guidarci nella realizzazione del presepe.

Perché è importante realizzare un presepe in ogni famiglia o in ogni casa?

«È bello che – risponde – che nelle famiglie si viva il momento della preparazione. E non mi riferisco solo agli aspetti che potremmo definire artistici ma soprattutto alla parte spirituale perché in ogni famiglia questo momento è il momento della crescita nella fede, del fermarsi e chiedersi perché stiamo facendo festa e perché stiamo riproducendo plasticamente questo momento storico. E allora, anche realizzando il presepe, scopriremo che non è solo un fatto storico perché la grotta di Betlemme rappresenta la nostra salvezza, la nostra fonte di gioia in un mondo così triste, così pieno di sofferenze. Qui troviamo il motivo della vita e come anche affrontare le sofferenze. Ci possono essere in un presepe tanti buoni contorni ma la Natività resta il centro. Per questo il presepe deve esserci in ogni famiglia».

Cosa non può mancare nel presepe?

«È chiaro che non può mancare ciò che è essenziale e mi riferisco – aggiunge don Corrado Garozzo – alla Natività che deve essere al centro di tutto. Certo, a volte con mio papà nascevano delle diatribe perché inseriamo tante cose da contorno ma dobbiamo far convergere sempre tutto alla Natività. Ed è quello che ho cercato sempre di fare e dire anche agli altri»..

Come è nata la tua passione per l’arte presepiale?

«Un sacerdote che costruisce il presepe potrebbe sembrare una cosa normale. Eppure devo dire che questa necessità di allestire il presepe l’ho appresa in famiglia quando ancora non pensavo di entrare in Seminario. Sono rimasto affascinato da questa semplicità, da questo amore, da questa fede che nasce dalla testimonianza dei miei nonni, dei miei genitori, di mio fratello. E io ho continuato la passione di mio padre che per un sacerdote è anche una testimonianza di fede, una fede testimoniata anche con la semplicità della costruzione del mistero della nascita della nostra redenzione e della nostra salvezza».

Un augurio legato al presepe?

«Auguro ai bambini ma anche ai genitori di costruire il proprio presepe: semplice, piccolo, medio non importa. Nel presepe c’è la vita e la rappresentazione della nostra salvezza».

 

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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