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Pubblicato il 24 Dicembre 2022 | di Redazione

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Da Chiaramonte Gulfi e Giarratana un carico di aiuti al popolo ucraino

Oltre ottomila chilometri percorsi con un carico di aiuti e una dose di straordinario coraggio. Tre camioncini e sette volontari della Protezione civile del gruppo Alfa di Chiaramonte, del gruppo di Giarratana, del Coordinamento Nazionale di Mineo, hanno attraversato a marzo i confini di tre stati per portare viveri e rifornimento al popolo ucraino. Protagonisti della missione l’eroico Giuseppe Bellio, da oltre vent’anni sempre in prima linea per ogni emergenza, insieme a Peppe Di Franco, Davide Sbrizzi, Viviana Manusia, Ilaria Cultrera, Margherita, Giuliano Nicosia, Giovanni Salerno.

E quando il coraggio non conosce confini si torna presto in campo. Non è bastato un solo viaggio. A distanza di due mesi dalla prima partenza si replica: mano al volante, ferrea determinazione, l’audacia di chi ha un grande cuore e gli eroi della solidarietà si spingono fino ai luoghi nevralgici del conflitto con l’obiettivo fisso di arrivare a Kiev nel cuore della guerra. Il gruppo questa volta è composto da Giuseppe Bellio, Margherita e Peppe Di Franco. Si attraversano i confini di Germania, Polonia, Bielorussia, un giorno e 20 ore di viaggio. Il racconto dei protagonisti di ciò che hanno vissuto è davvero toccante: posti di blocco, carri armati in strada, ponti distrutti dai bombardamenti militari, fucili puntati, barricate in strada, palazzi sventrati dai bombardamenti, difficoltà per reperire il carburante nei distributori vuoti e abbandonati incontrati lungo il tragitto, navigatori satellitari inattivi in zone totalmente isolate. Strade percorse che da lì a poco non ci sarebbero state più, poiché si sarebbero trasformate in un devastante scenario di bombardamenti, ma il furgone in marcia non ha mai esitato la sua corsa verso la solidarietà.

«La prima volta che siamo partiti – racconta Giuseppe Bellio – abbiamo raccolto molte risorse e siamo stati costretti anche a rifiutare altre donazioni visto il costo che comportava lo spostamento di ogni mezzo. La gente ha fatto più del dovuto consegnandoci medicinali, presidi ospedalieri, sedie a rotelle e novemila kg di spesa regalata da aziende di Ragusa. Arrivare nei pressi della città di Leopoli non è stato facile, due dei nostri furgoni hanno scaricato già in Polonia in un campo profughi dove già si assisteva alla disperazione di donne e bambini in fuga dal proprio paese. Mi ha colpito la gente fuori infreddolita con temperatura da paura a meno 8 gradi. Donne senza mariti e bambini in fila che arrivavano con autobus dalle frontiere ucraine con le proprie forze».

La guerra nelle città di Buca, Irpin, Borodyanka ha svelato ai volontari i suoi orrori di case distrutte e sventrate dai bombardamenti. Ma nessuna esitazione li ha fermati.

«Spingersi fino a Leopoli non è stato semplice. – spiega Bellio – Decisi di rischiare e vedere la guerra vera e propria. Ci siamo messi in marcia e nella mattinata abbiano appreso increduli di aver rischiato perché avevano bombardato la zona appena lasciata. Oltrepassata la frontiera non c’era più ricezione sui telefonini e il rischio di incontrare militari russi era altissimo. Siamo stati tre giorni e tre notti nella città di Boradyanka un piccolo centro alla periferia di Kiev che ha pagato un conto salatissimo con 290 vittime. Non dimenticherò mai l’incontro con una giornalista Iryna di Bucha che ci abbracciato commossa mentre scaricavamo gli aiuti portati. Quando le abbiamo spiegato da dove eravamo partiti non riusciva a credere che una piccola associazione come la nostra abbia avuto il coraggio di andare lì dove ancora si sparava per aiutare gente sconosciuta. Siamo stati in quei giorni l’unica associazione a giungere fino al cuore dell’Ucraina».

Una missione conclusa nel migliore dei modi che va ad aggiungersi alle straordinarie e incredibili esperienze già vissute da valoroso sessantaduenne chiaramontano, tra i più grintosi e coraggiosi volontari in provincia. Giuseppe Bellio ha una storia di eroe infaticabile alle spalle. Venti anni di attività sempre in prima linea a fianco al team del Gruppo Alfa per qualunque emergenza in giro per il mondo. Pronto a tutto, a spalare fango, a spegnere incendi, a distribuire viveri, a portare un sorriso a chi soffre. Dal 1995 ad oggi lui e la squadra dei volontari chiaramontani hanno raccolto un bagaglio di esperienza straordinario distinguendosi in numerose attività che vanno dagli interventi in situazioni di emergenza nazionale a operazioni umanitarie svolte nelle diverse aree di crisi del mondo: a Stromboli, a San Giuliano di Puglia, a Sarajevo, in Albania, Romania, Polonia, Madagascar ed ex Jugoslavia.

Cettina Divita

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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