Vita Cristiana

Pubblicato il 25 Dicembre 2022 | di Redazione

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La Sacra Famiglia di Giuseppe Crestadoro

Collocato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie a Comiso, il grande dipinto ad olio su tela, di forma ovale, è opera del pittore palermitano Giuseppe Crestadoro (1725-1808) , che lo realizzò nel 1784  su commissione di un membro della famiglia Naselli, come indicano le “armi” nobiliari raffigurate in basso a sinistra. I quattro stemmi che le costituiscono appartengono ai Naselli, ai Morso, ripetuto due volte, e ai Bonanno, per cui si riferiscono al conte Baldassarre VI Naselli (1741-1812) che era figlio di Luigi Naselli–Morso e Stefania Morso-Bonanno.

In quest’opera, la tradizionale ed antica iconografia della Madonna delle Grazie, con la Vergine che scopre il seno per allattare il Bambino, viene unita con quella più moderna della Sacra Famiglia, diffusasi a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, rappresentando di un momento di tenera intimità familiare: la madre che porge il seno per allattare il suo bambino sotto lo sguardo compiaciuto dello sposo. Tuttavia gli angeli che assistono alla scena in adorazione ci ricordano che non si tratta di una qualunque famiglia ma della famiglia del Figlio di Dio e tutta la rappresentazione rimanda al grande mistero dell’Incarnazione. Maria infatti porge il seno a Gesù ad indicare che da lei trae il nutrimento perché è “nato da donna” (Galati 4,4). Il Bambino è seduto su uno sfarzoso cuscino, segno di regalità, ma è nudo, perché “spogliò se stesso assumendo la condizione di servo” (Filippesi 2,7). Il cuscino è di colore rosso vivo a ricordare che il trono da cui manifesterà la sua regalità è quello della croce, che il Bambino tiene in mano quasi fosse un giocattolo.

Il Libro delle Scritture nelle mani di Giuseppe ed il suo sguardo compiaciuto rivolto verso Gesù indicano che ciò che ha letto nelle Scritture ora si realizza davanti ai suoi occhi, in questo piccolo bambino, che altri non è se non la Parola, che “si fece carne” (Giovanni 1,14) nel grembo della sua sposa Maria, ed indica altresì il suo lasciarsi guidare da quella Parola, meditata nelle Scritture ed ascoltata direttamente dalla voce dell’angelo Gabriele che, più volte, nel sonno, gli ha indicato il volere di Dio.

 

Don Giuseppe Antoci

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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