Attualità

Pubblicato il 25 Gennaio 2023 | di Alessandro Bongiorno

0

Parlare con il cuore al cuore degli altri

Parlare con il cuore al cuore degli altri: questa la missione che il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, ha affidato ai giornalisti e agli operatori delle comunicazioni sociali, riuniti per celebrare San Francesco di Sales. Nella cappella del vescovado, alla presenza delle autorità, del segretario provinciale dell’Associazione della Stampa, Sonia Iacono, e della comunità dei giornalisti, il vescovo ha ispirato la sua omelia al messaggio del Papa per la 57esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, “Parlare con il cuore”. Uno stile che deve diventare prassi non solo per i giornalisti ma un po’ per tutti anche perché gli odierni mezzi di comunicazione consentono a tutti di poter raccontare storie, fatti, emozioni e troppo spesso si lanciano messaggi che mirano a colpire e ferire l’interlocutore, ad alzare un muro di ostilità verso chi manifesta un pensiero diverso dal nostro.

E allora “parlare al cuore” è la medicina che può far guarire una comunicazione “malata” e schiudere nuovi orizzonti alla speranza e alla pace. Come ha ricordato il vescovo, citando proprio San Francesco di Sales, occorre quindi un “cuore che parli al cuore”. Ma, ha aggiunto monsignor La Placa, oltre e prima di parlare agli altri con il cuore, occorre «imparare a parlare al proprio cuore».

Parlare con il cuore significa, ha detto ancora il vescovo nel corso dell’omelia, «rendere ragione della speranza che è in noi e farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro» e, da questo punto di vista, Francesco di Sales può essere preso come modello. «Con la sua dolcezza e il suo stile amorevole – ha ricordato il vescovo – è stato capace di accogliere ed entrare in relazione con chiunque ha incrociato il suo cammino». Per il vescovo è allora «necessario recuperare un linguaggio semplice ed essenziale che consenta di entrare nel cuore e nella mente della gente».Oggi la comunicazione, ha aggiunto più avanti, «ha più che mai bisogno di questa infusione d’amore per infondere fiducia e speranza. Di questa missione, i giornalisti e gli operatori della comunicazione devono sentirsi particolarmente investiti».

Concludendo la sua omelia, il vescovo ha augurato ai giornalisti e agli operatori della comunicazione di «attingere sempre al vostro cuore quando siete chiamati a scrivere un pezzo o a comunicare una notizia: liberare il bene dal male, l’eternità dalla provvisorietà dell’attimo, la speranza dalla contingenza, a volte brutale, del fatto che si racconta, possa essere sempre l’ispirazione del vostro essere e della vostra missione».


Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑