Società

Pubblicato il 30 Gennaio 2023 | di Redazione

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Vigilia di Natale nel reparto Dialisi

Un giorno speciale con Gesù che nasce come dono

È la mattina del 24 dicembre, vigilia di Natale, nel reparto di dialisi dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla, è una mattina come altre per i dializzati, che ogni due giorni, cascasse il mondo, devono sottoporsi alla seduta dialitica.

Alle 10.30 però, accade un fatto nuovo: arriva don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Ragusa, per celebrare la santa messa. In pochi minuti si predispone un altarino, don Giorgio indossa i paramenti e inizia la messa.

Operatori sanitari e pazienti, si ritrovano accomunati in questa celebrazione che ha un sapore particolare. Perché la santa messa celebrata nei luoghi della malattia e della sofferenza ha sempre un sapore particolare; in questi luoghi si incontra chi ha bisogno di cure e chi queste cure le fornisce, in una modalità che non dovrebbe essere mai solo una mera fornitura di servizi ma qualcosa di più.

Ed è proprio quello che accade nel reparto di dialisi di Ragusa, ogni turno, ogni mattina e pomeriggio.

Qui, infatti, ogni giorno, operatori e pazienti condividono da sponde diverse quel curare e l’essere curati che va oltre l’approccio squisitamente medico; perché prendersi cura è molto di più che curare. Così, questa santa messa della vigilia di Natale, sancisce proprio questo camminare insieme, tra operatori sanitari e pazienti; un “camminare insieme” che nel Cammino Sinodale che la Chiesa sta compiendo, assume un sapore particolare.

Nella sua omelia, don Giorgio si sofferma su Gesù che nasce come vero e unico regalo del Natale, dono per tutti, un Gesù che, accolto, deve renderci migliori e, soprattutto di questi tempi, toglierci quello che definisce “Alibi del Covid”, alibi che ci tiene lontani dagli altri, ci isola, giustifica l’indifferenza crescente, impedisce di “prendersi cura” dell’altro in nome della tutela della nostra salute.

Sono parole nette, forti, chiare; il silenzio e la partecipazione di tutti rendono questo momento nutrimento per lo spirito, per operatori e pazienti.

La messa finisce, si fanno delle foto tutti insieme, con lo spacchettamento del “dono” di un Gesù dormiente racchiuso in una carta trasparente, i pazienti sono contenti, gli operatori di più.

Era la mattina di un giorno come gli altri, poi, l’arrivo di don Giorgio con la celebrazione della santa messa, lo hanno reso un giorno speciale, perché come disse Papa Francesco, davanti a una piazza di San Pietro vuota durante il lockdown: – Siamo tutti sulla stessa barca.

 

Luca Scollo

Tecnico di dialisi

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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