Vita Cristiana

Pubblicato il 23 Febbraio 2023 | di Redazione

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Un popolo di sacerdoti che celebra

“Il Cenacolo è il centro
della vita di fede,
è il luogo da dove inizia
la missione evangelizzatrice
dei discepoli di Gesù”

Nei giorni 6 e 7 febbraio 2023, nella Casa di Esercizi spirituali dei Padri Passionisti in Mascalucia, si è svolta la seconda trance del Corso di Formazione permanente dei Presbiteri della nostra diocesi, dal titolo: «L’Ars Celebrandi. Un popolo di sacerdoti che celebra “l’amore più grande”». I trentasei sacerdoti di questo secondo turno hanno vissuto insieme i due giorni di aggiornamento, nei quali hanno avuto modo di approfondire l’importanza della Celebrazione eucaristica e il suo decoro.

Per aiutare i nostri cari presbiteri a riflettere su questa tematica sono venuti in aiuto tre relatori, che hanno dato il loro prezioso apporto teologico, pastorale e umano.

Il relatore che ha tenuto i primi due approfondimenti tematici, nella mattinata e nel pomeriggio del primo giorno, è stato ancora una volta don Domenico Messina, sacerdote della diocesi di Cefalù e già docente di Liturgia nella Facoltà Teologica di Sicilia, in Palermo.  Il professore don Domenico, autore di svariate pubblicazioni in campo teologico-liturgico, ha affascinato l’intero uditorio parlando, in primo luogo, del percorso che la Celebrazione eucaristica compie partendo dal desiderio di Cristo all’Ars celebrandi, cioè all’arte di celebrare.

Facendo riferimento alla Lettera apostolica Desiderio desideravi di Papa Francesco (2022), don Domenico è partito da un luogo caro a Gesù e, di seguito, a tutta la comunità cristiana: il Cenacolo. Alludendo al vangelo dell’Ultima Cena (cfr. Lc 22,14), don Domenico ha affermato che Gesù ha avuto l’esplicita volontà di portare i discepoli al “piano superiore” e lì si è donato attraverso le specie eucaristiche. Anche nel racconto evangelico dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35), questi riconoscono il Messia all’interno del Cenacolo, nel momento in cui Cristo svela il senso delle Scritture e spezza il pane per loro (cfr. MR, Prefazio V/a). Dunque, il Cenacolo è il centro della vita di fede, è grembo, luogo generativo, in quanto il Signore Gesù si consegna ma è anche il luogo da dove inizia la missione evangelizzatrice dei discepoli di Gesù, come riporta il brano del Vangelo di Giovanni al cap. 20, là dove si parla del dono dello Spirito Santo che Cristo ha fatto ai suoi discepoli dopo la resurrezione, il giorno di Pentecoste.

In secondo luogo, il relatore ha parlato dell’identità rituale dell’omelia e delle sue connessioni pastorali, una tematica di grande importanza nella vita ministeriale dei nostri presbiteri. Don Domenico ha rappresentato il sacerdote come un contemplativo della Parola di Dio e del popolo alla quale è riferita. L’omelia – afferma don Messina – permette alla comunità di essere attratta dalla Parola e conduce la comunità all’Eucarestia; essa rivela non solo il progetto del Padre ma anche il suo dinamismo.

Nella mattina del secondo giorno di aggiornamento pastorale, il nostro vescovo monsignor Giuseppe La Placa, ha tenuto la terza relazione presentando l’arte della presidenza liturgica. Il vescovo ha sottolineato il decoro e il grande rispetto da dare alla Celebrazione eucaristica, invitando i sacerdoti ad allontanarsi da una celebrazione abitudinaria, che in alcuni casi può assumere delle connotazioni sciatte. Nel momento della presidenza liturgica il presbitero è “Alter Christus”, cioè è Cristo stesso che presiede, che proclama la Parola e che si dona attraverso l’Eucarestia. Dunque, i gesti e le parole del sacerdote devono essere luogo epifanico del Mistero di Cristo. Inoltre, se l’Eucarestia – afferma il vescovo Giuseppe – è azione di grazie, allora attraverso di essa il presbitero può imparare ad assumere lo stupore del ringraziamento e della riconoscenza; se è memoria dell’offerta della vita, da essa è spinto a lasciarsi coinvolgere in questa azione compiuta da Cristo a favore dei fratelli; se è comunione essa lo orienta sempre più all’unità con Dio e con gli uomini.

L’ultimo intervento è stato tenuto il pomeriggio del 7 febbraio da don Girolamo Alessi, direttore del nostro Ufficio Liturgico diocesano, il quale ha presentato accuratamente il tema della musica e del canto nella Liturgia. Don Gino ha sottolineato l’importanza fondamentale del canto nella Celebrazione eucaristica, che non deve fungere da riempitivo, men che meno un’esibizione solistica. La Messa – afferma don Alessi – è un canto di lode continuo che, presbitero e assemblea, coralmente, rivolgono a Dio. Inoltre, ha sottolineato l’importanza della preparazione dell’azione liturgica: la Messa ha bisogno di essere preparata; bisogna scegliere con cura i canti che si abbinano alla Parola di Dio del giorno, bisogna scegliere canti di facile svolgimento e che siano conosciuti dalla maggior parte dell’assemblea. È importante che tutti, nella diversificazione dei compiti e dei ministeri, contribuiscano a “costruire” insieme la Celebrazione. Non si può vivere la Liturgia da consumatori ma bisogna essere protagonisti, assumendo tutti il ruolo di celebranti.

Alla fine di ogni relazione, i sacerdoti si sono divisi in quattro gruppi di studio, in cui hanno avuto modo di confrontarsi e di condividere le proprie esperienze, le loro difficoltà e le loro conoscenze.

Il Corso di Formazione permanente è stato un momento arricchente, che ha permesso ai nostri presbiteri di prendere fiato dalla routine quotidiana e di ripartire con una grinta in più, avendo voglia di vivere ancora con più intensità l’immensa Bellezza del Mistero eucaristico.

 

Vincenzo Guastella

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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