Pubblicato il 5 Aprile 2023 | di Redazione
0Via crucis vivente 2023
Un’emozione travolgente e ricca di pathos! Questa è stata la Via Crucis vivente proposta, nel giorno della Domenica della Palme, dalla Parrocchia del Sacro Cuore di Ragusa. All’incirca mille spettatori hanno avuto modo di vivere un momento fortemente suggestivo, grazie al realismo delle quattordici stazioni e alla rappresentazione della Parola di Dio.
In questa quarta edizione della Via Crucis vivente, voluta fortemente da don Marco Diara, sono state presentate grandi novità e accorgimenti scenici. Scenografie nuove hanno reso il momento della crocifissione più intenso e coinvolgente, soldati a cavallo hanno guidato la folla nel cammino verso il calvario e, inoltre, alcune parti recitate hanno permesso alla folla partecipante di addentrarsi nei momenti di preghiera.
La Via Crucis coinvolge un notevole gruppo di persone tra figuranti, costumisti e scenografi; grandi e piccoli sono stati impegnati nella preparazione di un momento ormai importantissimo per la comunità. Grazie alla saggia guida di don Marco Diara, i figuranti hanno rappresentato i momenti salienti della Passione di Cristo. La scena di Gesù al Pretorio, presso villa Schininà, ha aperto la Via Crucis, con i sommi sacerdoti che condannano a morte Gesù. La scena di Ponzio Pilato, presso l’Hotel Boscarino, ha coinvolto diversi figuranti che hanno reso forti e vive le scene del lavacro e della flagellazione. Il corteo, animato da chi indossava i costumi di scena, si è poi snodato lungo le strade del quartiere, dove si sono succeduti i vari incontri di Gesù nel suo cammino verso il Calvario: con la Madre, con i due ladroni, con Simone di Cirene, con la Veronica e con le pie donne. Al termine si è giunti al sagrato della chiesa, dove è stata rappresentata la Crocifissione e la deposizione di Cristo dalla Croce. Grazie all’abile scelta di costumi, scenografie e musiche, questo momento ha commosso tutti i presenti. Il pianto di Maria, sofferente e sconsolata, racconta dell’amore di una madre per il figlio adorato. E in conclusione, quest’anno, una grande sorpresa: il dialogo finale tra Maria Maddalena e Giovanni, che ci invitano a non perdere mai la speranza. “Gesù è morto, ma la sua opera non è finita, comincia adesso. Proprio noi siamo chiamati a continuarla”. Le parole di Giovanni arrivano dritte al cuore di tutti noi, e Maddalena con un ultimo grido di speranza chiede a Gesù il suo ritorno.
Federica Bisceglia