Pubblicato il 24 Aprile 2023 | di Redazione
0Il cielo sopra Ragusa
Chiedo scusa a Wenders se mutuo il titolo dal suo “Il cielo sopra Berlino”, ma anche questa che segue è una storia di angeli.
A volte ci si può immaginare che nella vita amministrativa di un comune ci siano solo una serie di atti burocratici, cose da fare o da non fare, permessi o sanzioni, anche perché le grandi questioni si dibattono e si decidono lontano, a Palermo, a Roma, altre questo “grigiume” viene squarciato da una luce, magari generata proprio da qualche oscuro di questi atti, ma che punta il alto. Come un atto d’indirizzo del 25/11/2019 della consigliera Corrada Iacono che, in attuazione del decreto legislativo 267/2000 (ed altri), chiedeva di istituire un “Giardino degli angeli” (denominazione molto poco tecnica): un’area cimiteriale destinata ad accogliere i “bambini mai nati”; approvato dal Consiglio comunale all’unanimità (!) il 5/12/2019.
Da allora siamo arrivati ai giorni nostri: il Giardino con il suo semplice monumento è stato inaugurato il 21 marzo scorso nel cimitero di Ragusa Ibla. Esordendo nel suo saluto ai tanti presenti l’assessore al ramo Gianni Iacono ha ricordato quei primi inizi ed inserito il Giardino (o Campo come registrato agli atti, ma poco cambia) nella vigente legislazione che dà facoltà ai genitori di chiedere (ma solo entro 24 ore) di poter dare degna sepoltura anche al di sotto delle 28 settimane di gestazione (al di sopra sono parificati ai deceduti) e, purtroppo, l’alternativa sono i “rifiuti speciali” ospedalieri. Non solo il compimento di un iter, ma anche un segno distintivo «di una civiltà che vuole avere un’etica…una morale…un ricordo anche di tutto ciò che è più fragile, tutto ciò che non ha tutela», ha concluso Iacono.
Un ringraziamento ai presenti, al Vescovo, a tutta l’amministrazione comunale che si è fatta parte diligente nel creare il Giardino ha rivolto poi Corrada Iacono, ma soprattutto ai volontari del Centro di Aiuto la Vita della cui istanza si è fatta portavoce all’interno dell’istituzione, anche per avere toccato con mano il problema nell’ambito del suo lavoro presso un reparto di ostetricia-ginecologia.
«Gli angeli – ha ricordato mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa – nei momenti decisivi della storia della Salvezza sono stati dei tramite tra Dio e l’uomo», analogamente i bambini non nati hanno svolto un “servizio d’amore” nei confronti delle loro mamme; «ci sono vite che vengono alla luce e ci sono vite che non vengono alla luce, ma non per questo non sono vite, sin dal concepimento».
Sono anche intervenuti i vertici dell’Asp di Ragusa, il direttore sanitario dr. Elio Mandarà e il commissario straordinario, dr. Fabrizio Russo, che nel suo breve intervento ha toccato i presenti con il suo ricordo personale di un figlio mai arrivato alla luce.
Per la cronaca si registra anche una reazione avversa all’istituzione del Giardino da parte di associazioni femministe che vedono nell’affermazione della dignità umana dell’embrione/feto un atto di terrorismo nei confronti di quelle donne che pensano di interrompere la gravidanza come se affermare l’umanità del concepito non fosse proprio un elemento fondamentale di una scelta consapevole come anche la conoscenza della realtà scientifica e delle possibili alternative all’aborto.
Ben venga, dunque, «un luogo che ci richiama al cielo, ma nello stesso tempo – ha aggiunto mons. La Placa – ci richiama al nostro impegno sulla terra: quello di promuovere la vita, rispettare la vita in ogni sua forma dal momento del concepimento fino alla sua naturale fine».
Enrico Giordano