Pubblicato il 3 Maggio 2023 | di Redazione
0I ragazzi della San Giuseppe Artigiano e la Via Lucis
Giovedì 27 aprile, alle 16.30, tutti i ragazzi del catechismo della parrocchia San Giuseppe Artigiano di Ragusa hanno vissuto, per la prima volta, un’esperienza molto significativa attraverso la preghiera della Via Lucis. Una preghiera per riscoprire gli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente dalla risurrezione di Gesù alla Pentecoste.
Con la Via Lucis ci siamo messi in cammino con il Risorto e, in simmetria alla Via Crucis in Quaresima, abbiamo vissuto quattordici tappe: dal sepolcro vuoto alla discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.
Abbiamo vissuto un bellissimo momento di preghiera: le 14 tappe, indicate da cartelloni illustrativi, sorretti da 14 ragazzi; le catechiste hanno avuto il compito di proclamare il brano del Vangelo e ai ragazzi è stata affidata la lettura di una riflessione sul brano preparata da loro stessi insieme alle catechiste; infine la preghiera del sacerdote e un ritornello di un canto pasquale per assaporare la tappa.
Abbiamo concluso la nostra Via Lucis con il rinnovo delle promesse battesimali, per ringraziare Dio Padre che continua a chiamarci alla sua luce. Inoltre, ad ogni ragazzo è stato consegnato un lumino, acceso al cero pasquale: un segno e un’immagine molto bello ed evocativo sulla necessità di illuminare la nostra vita con la luce del Cristo Risorto.
Numerosa la partecipazione e soprattutto silenziosa e sentita, anche diversi genitori hanno partecipato a questo momento di preghiera e di una comunità in cammino.
Attraente il cammino che abbiamo vissuto con Gesù risorto, dovremmo poterlo fare più spesso perché è un incontrare Gesù, conoscerlo, amarlo e desiderare di camminare accanto a lui per tutta la vita.
Lumen Christi! Cristo luce del mondo, queste due espressioni mi frullavano in testa mentre attendevamo l’inizio del pio esercizio della Via Lucis. Ho invocato per noi catechisti, per i sacerdoti e per i ragazzi lo Spirito Santo chiedendo di illuminare i nostri cuori e le nostre menti per comprendere e poter vivere sulle orme di Gesù. Non nascondo che mi sono sentita rapita e quasi trasportata sui luoghi degli avvenimenti della risurrezione. Incredula e piangente ho sentito che Gesù è davvero risorto nel mio cuore e nella mia vita, così come attraverso il Battesimo, sacramento pasquale, siamo passati dalle tenebre del peccato alla luce della grazia. Quante volte nella nostra vita cerchiamo Gesù che abbiamo smarrito, siamo Maddalena, siamo Tommaso, siamo i discepoli di Emmaus. Mi ha colpita la dodicesima tappa “Il Risorto affida ai discepoli la missione universale”: io piccola ed insignificante creatura ho il compito datomi da Gesù di portarlo nel mondo. Penso e soffro per le tante volte che vedo me e tanti cristiani allontanarci dalla santità che Dio ci dona e dalla comunione e dalla fraternità. La Pasqua, la Resurrezione di Cristo non può essere solo una festa di calendario, o una ricorrenza annuale come tante altre, ma uno stile di vita per tutta la vita. Mi piacerebbe che questa pia devozione venisse proposta anche agli adulti come momento di preghiera e di catechesi, un giorno alla settimana dalla Domenica in Albis alla Pentecoste.