Vita Cristiana

Pubblicato il 25 Maggio 2023 | di Redazione

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Un’ecologia integrale della sessualità

Papa Francesco, nella sua lettera rivolta ai partecipanti al convegno internazionale “La rivoluzione di Billings 70 anni dopo”, scrive: «Una seria educazione in questo senso appare oggi necessaria, in un mondo dominato da una visione relativistica e banale della sessualità umana. Essa chiede invece di essere considerata entro uno sguardo antropologico ed etico, in cui le questioni dottrinali siano approfondite senza semplificazioni indebite né rigide chiusure… Di fatto si sta perdendo di vista il nesso tra la sessualità e la vocazione fondamentale di ogni persona al dono di sé, che trova una peculiare realizzazione nell’amore coniugale e familiare».

Questa verità, pur inscritta nel cuore dell’essere umano, per esprimersi in modo pieno richiede un percorso educativo. Si tratta di un’urgenza che interpella la Chiesa e tutti coloro che hanno a cuore il bene della persona e della società e che attende risposte concrete, creative e coraggiose, come si evidenzia in Amoris laetitia, a proposito dell’educazione sessuale (n.284). C’è bisogno di una nuova rivoluzione nella mentalità: scoprire la bellezza della sessualità umana sfogliando il grande libro della natura; imparare a rispettare il valore del corpo e della generazione della vita, in vista di autentiche esperienze di amore familiare.

Su questi temi abbiamo riflettuto, come uffici diocesani in un cammino comune, grazie al contributo di Camilla Marenzoni della diocesi di Fidenza, nostra ospite alla giornata diocesana della Famiglia. Scoprire che come comunità educante in Cristo siamo chiamati ad educare alla verità dell’amore – in quanto non siamo fatti per una vita di sopravvivenza ma per una vita da risorti, una vita in cui vivere l’amore come dono di sè – ci ha dato la spinta per progettare insieme nuovi itinerari di preparazione remota alla vita matrimoniale, sin dalla più tenera età. Non si tratta di un ideale astratto, è un ideale di bene che è possibile sperimentare come persone nuove in Cristo!

Come ci ha ricordato la nostra relatrice durante il suo intervento, la sessualità umana dice di una complementarietà che ci porta a vivere l’esperienza di Essere una sola carne; nel Sacramento del Matrimonio il corpo personale degli sposi diviene un luogo teologico, cioè un luogo sacro, abitato da Cristo Gesù e, come  ha indicato Paolo VI in Humane Vitae, non è possibile scindere il significato unitivo e procreativo dell’atto coniugale, un atto che, nella sua potenzialità, può rendere una donna una madre e un uomo un padre, l’uno attraverso l’altra, per partecipare nella storia alla creazione di Dio. In questa visione, l’educazione è un compito urgente, appartiene all’ ecologia umana. Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Si’  al n.155 dice: «L’ecologia umana implica anche qualcosa di molto profondo: la necessaria relazione della vita dell’essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura (…) che deve rispettare e che non può manipolare a piacere (…). Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi nell’incontro con l’altro».

In tale visione, il dibattito con Camilla Marenzoni, esperta in itinerari educativi per adolescenti in tema di affettività, ci ha confermati sulla necessità di promuovere delle piste pastorali nuove come vere proposte educative, una delle quali il laboratorio “Il corpo racconta”, che ha come sfondo il triplice significato del corpo nella teologia del corpo di Giovanni Paolo II e che risponde a tre domande esistenziali importanti: chi sono io? da dove vengo? verso dove vado?

Ed ecco che allora, percepirci necessariamente figli di una relazione d’amore di un padre e di una madre ci porta con fede a riconoscere che siamo figli di Dio, ma siamo anche nella complementarietà proiettati ad una dimensione sponsale. Il corpo ha un significato sponsale e generativo, ed è fondamentale ricordarlo per non smarrirci.

È importante dunque, come comunità cristiana, riscoprire il valore degli orientamenti pastorali della Cei per il decennio 2010-2020, che, al n.54, ci invitano ad Educare alla vita buona del Vangelo: «È urgente accompagnare i giovani nella scoperta della loro vocazione con una proposta che sappia presentare e motivare la bellezza dell’insegnamento evangelico sull’amore e sulla sessualità umana, contrastando il diffuso analfabetismo affettivo». In questa visione, l’educazione avviene attraverso un rinnovato impegno di tutta la Chiesa, perché il soggetto che educa è tutta la comunità ecclesiale (n.35-51). Un’educazione all’amore, cosi pensata, richiederà la valorizzazione di questi temi nei percorsi di iniziazione cristiana dei nostri figli, nonché la promozione di percorsi di vita buona che sappiano riscoprire il valore delle virtù come risorse che potenziano le “facoltà dell’anima”. Non ci resta allora che costruire alleanze significative tra la pastorale della famiglia e la pastorale vocazionale, catechistica e giovanile – la festa diocesana è stata solo un inizio – ci auguriamo di proseguire in un cammino di sinergia e feconda collaborazione, perché senza una comunità non si educa, ci vuole un intero villaggio!

 

Delizia e Nicandro Prete,

con Padre Tonino Puglisi

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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